Carcere di Cosenza: arrestati due Assistenti di Polizia Penitenziaria e un altro indagato per concorso esterno in associazione mafiosa
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MAFIA 41-BIS Carcere di Cosenza: arrestati due Assistenti di Polizia Penitenziaria e un altro indagato per concorso esterno in associazione mafiosa 19/06/2019 

Sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa i due assistenti della Polizia Penitenziaria, in servizio presso la Casa Circondariale di Cosenza, arrestati questa mattina dai Carabinieri del Comando Provinciale che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nello stesso contesto risulta indagato un altro appartenente al Corpo, non raggiunto da provvedimento cautelare poiché nel frattempo andato in quiescenza e, quindi, non più in grado di reiterare le condotte in argomento all’interno della Casa Circondariale di Cosenza.

Le indagini, svolte dai militari del nucleo investigativo del comando di Cosenza, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ed, in particolare, del procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, e del sostituto procuratore, Camillo Falvo, hanno permesso di acquisire come i due, in violazione dei propri doveri e dietro corresponsione di somme di denaro, tratte dalla cosiddetta 'bacinella', o di altri benefici di vario genere, avessero favorito detenuti presso la Casa Circondariale di Cosenza appartenenti alle cosche di ‘ndrangheta Lanzino/Ruà/Patitucci, Bruni/Zingari e Rango/Zingari.

Dagli accertamenti compiuti è emerso che i due appartenenti alla Polizia Penitenziaria si erano permanentemente posti a disposizione delle citate consorterie garantendo ai detenuti di poter continuare ad avere contatti con l’esterno e, in particolare, con i sodali liberi, veicolando agli stessi messaggi, anche mediante pizzini, per sviare indagini in corso su omicidi o per impartire disposizioni sugli imprenditori destinatari di attività estorsiva, per recuperare somme di danaro dovute per pregresse forniture di stupefacente o, ancora, per far filtrare notizie su reclusi che intendevano avviare percorsi di collaborazione con la giustizia.

Gli approfondimenti condotti, anche sulla base di convergenti dichiarazioni di 9 collaboratori di giustizia, hanno, inoltre, portato alla luce un quadro della vita all’interno dell’istituto penitenziario caratterizzato da una sorta di piena libertà di manovra, specie per i detenuti di maggiore caratura, che potevano riunirsi nelle celle, benché sottoposti a diverso regime carcerario, o ricevere stupefacenti, alcolici, generi alimentari o altri prodotti utili a rendere più confortevole la detenzione o, ancora, non essere sottoposti a perquisizioni o avere preventive informazioni sulle attività di verifica pianificate.

Ulteriori dettagli sull’operazione saranno comunicati nel corso di una conferenza stampa, prevista per le 11 presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, alla quale parteciperà il Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri.

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