Evasione in massa da carcere brasiliano attraverso un tunnel scavato nel carcere
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NOTIZIE Evasione in massa da carcere brasiliano attraverso un tunnel scavato nel carcere 06/02/2020 

Ventisette detenuti sono fuggiti ieri mattina, 5 febbraio, dalla prigione Agenor Martins De Carvalho, nella città di Ji-Paranà, nello stato settentrionale brasiliano di Roraima. Secondo le informazioni delle autorità i prigionieri sono fuggiti attraverso un tunnel realizzato all'interno del penitenziario. Dopo essere uscito dal tunnel e aver lasciato la prigione, uno dei prigionieri ha rubato un camion in prossimità della prigione. Nella fuga il camion si è ribaltato e il detenuto è stato arrestato. In una nota pubblicata stamattina, il dipartimento di giustizia dello stato (Sejus) ha afferma che la fuga è già oggetto di un'indagine della polizia e degli affari interni del Sejus.

"Annunciamo inoltre che tutti gli ufficiali di polizia fuori servizio e il gruppo speciale di azioni penitenziarie (Gape) sono stati convocati per collaborare con la polizia militare, la polizia civile e l'intelligence nelle ricerche e creare posti di blocco nella regione per cercare di raggiungere i fuggitivi", recita la nota. "Il dipartimento userà tutti i mezzi legali per riacciuffare i fuggitivi e garantire la sicurezza della popolazione", conclude.

Lo scorso 20 gennaio 26 prigionieri erano fuggiti dal complesso penitenziario Francisco d'Oliveira Conde, nella capitale dello stato brasiliano di Acre. Secondo quanto dichiarato dalle autorità del Centro integrato per le operazioni di pubblica sicurezza (Ciosp), che subito dopo la fuga non erano state in grado di comunicare il numero preciso di evasi, i detenuti sono scappati dal padiglione "L" dopo aver praticato un buco nella parete ed essersi calati dall'apertura con una corda fatta di lenzuola. Le autorità riferivano che i detenuti evasi sono appartenenti alla fazione criminale chiamata "Bonde dos 13", alleata del Primeiro comando da capital (Pcc).

Secondo le autorità non è escluso un possibile legame tra la fuga dei detenuti dal carcere di Acre e quella avvenuta poche ore prima, lo scorso 19 gennaio, presso l'istituto penitenziario paraguaiano di Pedro Juan Caballero. Quaranta dei settantasei detenuti sono infatti membri del Primeiro Comando da Capital (Pcc), organizzazione criminali dedita al traffico di droga e armi, una delle sigle considerate più pericolose in Brasile. Tra gli evasi, riportano i media locali, si trovano alcuni dei protagonisti di un violento scontro in carcere tenuto lo scorso 16 giugno, chiuso con la morte per decapitazione di dieci prigionieri. I cinque furgoni che sarebbero stati utilizzati dai criminali, segnala la polizia del Paraguay, sono stati ritrovati poco oltre la frontiera con il Brasile, completamente distrutti dalle fiamme. L'elenco dei fuggitivi brasiliani e paraguaiani è stato pubblicato dal Ministero della Giustizia paraguaiano. Tra questi c'è il brasiliano Timoteo Ferreira, ritenuto il capo della fazione all'interno della prigione, e sei presunti membri del gruppo di assassini su commissioni collegati al gruppo "Minotauro", attivo al confine tra Brasile e Paraguay.

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