Francobolli falsi stampati nel carcere di Lecce: chiesti altri sei mesi di indagini
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NOTIZIE Francobolli falsi stampati nel carcere di Lecce: chiesti altri sei mesi di indagini 19/10/2018 

 

Altri sei mesi d’indagine nell’ambito dell’inchiesta sui francobolli falsi stampati in carcere. La richiesta è stata avanzata dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero alla luce della complessità degli accertamenti non ancora conclusi. A mettere in moto l’indagine è stato un decreto di sequestro del 10 marzo scorso con una serie di perquisizioni eseguite dagli agenti della Polizia Penitenziaria a carico di cinque indagati: William Monaco, 27 anni, di Lecce; Roberto Napoletano, 31, di Squinzano; Cantigno Servidio, 52, di Scalea (comune in provincia di Cosenza); Andrea Reho, di 26 e Giuseppe Polito, di 35, entrambi residenti a Brindisi, accusati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, uso di valori di bolli contraffatti o alterati e ricettazione.

 

Il sequestro interessò poco più di 130 francobolli postali (verosimilmente falsi o contraffatti). Il grosso delle stampe venne trovato nella disponibilità di Monaco; in quantità minime nella disponibilità degli altri quattro. Sotto sequestro finì anche un computer con cui sarebbero stati stampati i francobolli. Si trattava di un pc posizionato nel laboratorio editoriale del carcere con cui i detenuti realizzavano un giornale e cartoncini d’auguri o calendari con le foto dei familiari stampate. E che stando alle indagini sarebbe stato utilizzato anche per altro. Probabilmente ma è solo un’ipotesi investigativa, la stampa dei francobolli sarebbe servita per la corrispondenza interna per scambiarsi i saluti e informazioni anche con detenuti di altri istituti.

corrieresalentino.it

 


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