I boss intercettati in carcere contenti della circolare DAP e Bonafede commissaria Basentini
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MAFIA 41-BIS I boss intercettati in carcere contenti della circolare DAP e Bonafede commissaria Basentini 29/04/2020 

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede lancia un messaggio forte e chiaro contro le scarcerazioni di questi giorni di boss mafiosi per presunto pericolo di contrarre in carcere il Covid-19. Lo fa con una richiesta al Csm che rappresenta nei fatti una presa di distanza dai gravi errori compiuti in queste settimane dal Dap (il Dipartimento affari penitenziari) diretto da Francesco Basentini.

Lascia al suo posto il capo Dap, ma lo commissaria: Bonafede ha chiesto l'autorizzazione al fuori ruolo del pm antimafia Roberto Tartaglia (processo Trattativa) come vice di Basentini, a cui viene contestata la circolare di marzo inviata ai direttori delle carceri. E quella che ha dato la stura agli avvocati dei boss al 41-bis per chiedere i domiciliari, appellandosi al rischio coronavirus.

Secondo quanto risulta al Fatto, a dirlo sono diversi mafiosi ai loro familiari durante conversazioni telefoniche, anche di pochi giorni fa, registrate in carcere. Mafiosi e familiari fanno riferimento alla circolare inviatada Basentini ai direttori dei penitenziari che devono comunicare "con solerzia all'autorità giudiziaria, per eventuali determinazioni di competenza, il nominativo" del detenuto che ha una serie di patologie o che ha più di 70 anni, nessuno escluso.

Musica per le orecchie dei mafiosi. Boss della camorra e della 'ndrangheta nel carcere duro di Parma, registrati mentre parlano nogli e figli, fanno riferimento a quell'ordine. Uno di quei boss dice aun familiare di "contattare con urgenza" il suo difensore in modo da presentare subito una richiesta di scarcerazione per rischio coronavirus "perché il Dap ha emanato una circolare" in tal senso e lui sicuramente rientra nella categoria e può fare la richiesta perché cardiopatico. In un altro caso è la moglie di un camorrista, sempre al 41-bis, a raccontare al marito di questa nuova possibilità e quindi lo sollecita a farsi visitare in carcere in modo che l'avvocato possa chiedere la cartella clinica.

Ne parlano coi familiari anche boss rinchiusi a Rebibbia. Uno di essi, siciliano, invita un parente a chiamare l'avvocato perché dalla Tv ha saputo che ci sono novità sui domiciliari anche per i 41 bis.

Ecco spiegata la scelta di Bonafede di volere come vice di Basentini, Roberto Tartaglia, pm antimafia a Palermo per 10 anni. Ha fatto parte del pool che ha indagato sulla trattativa Stato-Cosa Nostra. Ha lavorato per anni fianco a fianco con Nino Di Matteo, ora al Csm, e attualmente è consulente della Commissione parlamentare antimafia.

Secondo quanto risulta al Fatto, sulla decisione di "commissariare" Basentini pesa anche il caso dei domiciliari ottenuti dal boss dei casalesi, Pasquale Zagaria, e concessi il 23 aprile dal giudice di Sorveglianza di Sassari, dove Zagaria non poteva più essere curato perché l'ospedale è "Covid". Il Dap scrive al giudice Riccardo De Vito solo il 23 aprile, giorno del provvedimento, per dire che vuole verificare la possibilità di farlo curare negli ospedali di Viterbo o Pertini di Roma, con reparti di medicina protetti.

Dall'11 al 23 ha perso tempo, cercando di capire se poteva mandare il boss nel carcere "ordinario" di Cagliari, dove un detenuto come Zagaria, al 41-bis, non può andare. E vero però 

che il giudice, a prescindere dal Dap, concede i domiciliari perché convinto del rischio alto di contrarre il virus in carceri-ospedali (salvo mandarlo a casa nella zona rossa del Bresciano). Ma se il Dap si fosse mosso in tempo sarebbe stato possibile impugnare l'ordinanza del giudice.

Bonafede nulla può dichiarare, essendo il ministro, sulle decisioni dei giudici di Sorveglianza, ma ha ufficializzato che domani presenterà un decreto ad hoc per scongiurare altre scarcerazioni. L'ultimo caso ieri: il Tribunale di Sorveglianza di Potenza ha concesso i domiciliari a Pietro Pollichino, del mandamento di Corleone.

Il Fatto Quotidiano

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