Importante sequestro di beni al clan Zagaria: attivitą investigative partite dal NIC della Polizia Penitenziaria dai colloqui in carcere
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MAFIA 41-BIS Importante sequestro di beni al clan Zagaria: attivitą investigative partite dal NIC della Polizia Penitenziaria dai colloqui in carcere 12/03/2019 

Nel corso della mattinata odierna, nelle province di Caserta e Cremona, personale del Centro Operativo DIA di Napoli, coadiuvato da militari del Comando Provinciale Carabinieri di Caserta, ha dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo emesso dall’Ufficio GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di questo capoluogo.

La misura cautelare reale in argomento ha per oggetto beni di ingente valore commerciale (circa 3.000.000 di euro), che le indagini hanno consentito di appurare essere nella piena disponibilità di alcuni componenti della famiglia ZAGARIA di Casapesenna, il cui capo indiscusso è Michele ZAGARIA, attualmente detenuto al regime ex art. 41 bis O.P. nella
casa circondariale de L’Aquila.

Della famiglia ZAGARIA risultano condannati (ed attualmente detenuti) per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p., anche alcuni tra i fratelli e le sorelle del citato capo clan: Beatrice, Elvira, Pasquale ed Antonio, questi ultimi due destinatari dell’odierno provvedimento cautelare reale.

 

ATTIVITA' INVESTIGATIVE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA PARTITE DAI COLLOQUI IN CARCERE

Le attività investigative, che si sono avvalse di intercettazioni dei colloqui che i detenuti indagati svolgevano in carcere con i familiari, di intercettazioni telefoniche ed ambientali degli indagati liberi e di minuziosi e complessi riscontri di natura bancaria e documentale, hanno consentito di accertare la riconducibilità dei beni in sequestro, sotto il profilo della
diretta pertinenzialità, alle fattispecie di reato contestate agli odierni indagati, i quali presentano, altresì, un quadro reddituale di assoluta sproporzione rispetto al valore dei beni dagli stessi acquistati.

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Il provvedimento ablativo colpisce:

– n. 1 immobile residenziale, ed annesse pertinenze (si tratta di una lussuosa villa), ubicato in Casapesenna, risultato essere nella effettiva proprietà di ZAGARIA Antonio e della moglie MARTINO Patrizia (attualmente sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Casapesenna nell’ambito dello stesso procedimento penale, in quanto indagata per il delitto di ricettazione). L’immobile, del valore commerciale di oltre 1.000.000 di euro al momento dell’acquisto, fu venduto dietro corrispettivo di soli euro 300.000. Risulta attualmente completamente ristrutturato e finemente arredato.

– n. 1 immobile residenziale, ed annesse pertinenze (si tratta di una lussuosa villa), risultato essere nella effettiva proprietà di ZAGARIA Pasquale e della moglie LINETTI Francesca (attualmente sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Casapesenna nell’ambito dello stesso procedimento penale, in quanto indagata per il delitto di ricettazione). L’immobile ha un valore commerciale di oltre 1.500.000 euro ed è stato interamente costruito su di un terreno estorto da ZAGARIA Pasquale al precedente proprietario, il quale ricevette, contro la sua volontà, la somma di euro 60.000 per la compravendita.

– n. 1 esercizio commerciale di vendita al dettaglio di capi d’abbigliamento, risultato essere nella effettiva proprietà di ZAGARIA Carmine e formalmente intestato alla moglie PICCOLO Tiziana (attualmente sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Casapesenna nell’ambito dello stesso procedimento penale, n quanto indagata per il delitto di ricettazione).

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In relazione all’acquisto dei sopra citati beni:

– a ZAGARIA Antonio, a MARTINO Patrizia ed a DIANA Luigi, detto o’ riavul, pregiudicato e persona vicina alla famiglia ZAGARIA, è contestato il delitto di cui all’art. 512 bis (trasferimento fraudolento di valori), per aver intestato a terzi (la cui posizione è stata archiviata nel presente procedimento) l’immobile risultato essere nella loro proprietà;

– a ZAGARIA Pasquale è contestato il delitto di estorsione in danno dei precedenti proprietari dell’immobile; allo stesso, a LINETTI Francesca ed a MACCARIELLO Marcella è contestato il delitto di cui all’art. 512 bis (trasferimento fraudolento di valori), per aver intestato fittiziamente, i coniugi ZAGARIA-LINETTI, l’immobile risultato essere nella loro proprietà alla citata MACCARIELLO;

– a ZAGARIA Carmine ed a PICCOLO Tiziana è contestato il delitto di cui all’art. 512 bis (trasferimento fraudolento di valori), per aver ZAGARIA Carmine fittiziamente intestato l’esercizio commerciale MI.NI STORE (ditta individuale) alla coniuge PICCOLO Tiziana.

A tutti gli indagati è stato notificato, inoltre, un provvedimento di avviso della conclusione delle indagini preliminari. Contestualmente sono state eseguite sei perquisizioni domiciliari nei luoghi di residenza/dimora di tutti gli indagati liberi e negli immobili ed esercizi commerciali in sequestro. Questi ultimi, infine, sono stati immessi in possesso ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Napoli, che ne curerà la gestione in attesa della definizione del procedimento.

Si riportano i nominativi di tutti gli indagati:
1. DIANA Luigi, inteso o riavul;
2. LINETTI Francesca, moglie di Pasquale ZAGARIA;
3. MACCARIELLO Marcella;
4. MARTINO Patrizia, moglie di Antonio ZAGARIA;
5. PICCOLO Tiziana, moglie di Carmine ZAGARIA;
6. ZAGARIA Antonio;
7. ZAGARIA Carmine;
8. ZAGARIA Pasquale.

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