Interrogazione parlamentare su Commissario penitenziario condannato e poi promosso, nonostante provvedimenti disciplinari e altro
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INTERROGAZIONE PARLAMENTARE Interrogazione parlamentare su Commissario penitenziario condannato e poi promosso, nonostante provvedimenti disciplinari e altro 26/02/2019 

Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01301
presentata da
LUCIO MALAN
giovedì 21 febbraio 2019, seduta n.092
MALAN - Al Ministro della giustizia. - Premesso che a quanto risulta all'interrogante:

nello 2018 il Tribunale civile di Torino ha condannato il Ministero della giustizia a risarcire circa un milione di euro alla famiglia dell'ispettore della Polizia Penitenziaria, Giampaolo Melis, ucciso nel carcere "Le Vallette" il 17 dicembre 2013 dall'assistente Giuseppe Capitano, suicidatosi poco dopo;

per il Tribunale la tragedia è frutto del clima di un ambiente teso e avvelenato da rancori professionali;

nonostante le ripetute denunce inviate dal sindacato Osapp sul difficile contesto ambientale, la situazione di grave malessere tra gli agenti di servizio in quella struttura non aveva trovato rimedio;

secondo quanto riportato dal quotidiano "la Repubblica" il 21 ottobre 2018, un ispettore di Polizia Penitenziaria, a lungo in servizio presso il carcere "Le Vallette", già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari e successivamente condannato alla pena di mesi 10 di reclusione per concussione, avrebbe in seguito beneficiato di avanzamenti di carriera; lo stesso ispettore, ora funzionario, risulta rivestire il ruolo di vice comandante e di comandante nell'Istituto penitenziario di Torino, e sarebbe stato oggetto di più di un procedimento disciplinare; secondo un articolo del medesimo quotidiano del 24 gennaio 2018, già nel 1998, quando era ispettore a Le Vallette, era finito agli arresti domiciliari per tre mesi, perché accusato di pretendere una percentuale dai fornitori, il 5 per cento, in denaro o in merce; chi non cedeva, entro un paio di mesi veniva depennato dall'elenco dei fornitori; già nel novembre 2016, continua il quotidiano, lo stesso agente era stato rimosso dall'incarico di coordinatore del Nucleo traduzioni e piantonamenti di Torino per aver attuato disparità di trattamento dei suoi sottoposti circa i turni e gli straordinari,

si chiede di sapere:

se i fatti citati corrispondano al vero;

in caso affermativo, come i rilevanti avanzamenti di carriera dell'agente menzionato, che necessitano di valutazioni positive da parte dei suoi superiori, siano compatibili con le citate vicende giudiziarie e disciplinari e con gli incarichi specifici a lui assegnati nelle medesime strutture, nelle quali sono avvenuti i fatti per cui è stato condannato;

come sarà pagato il milione di euro alla famiglia del defunto Melis;

quali provvedimenti siano stati presi o si intendano prendere per porre rimedio alla grave situazione di disagio presso il carcere de Le Vallette.

(4-01301)


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