Leone ha formato il Governo. Oggi giuramento dei ministri
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STORIA Leone ha formato il Governo. Oggi giuramento dei ministri 25/06/1968 

Il sen. Giovanni Leone si è recato questo pomeriggio al Quirinale e ha dichiarato al Presidente della Repubblica che scioglieva positivamente la riserva e accettava l'incarico di formare il nuovo governo. Il sen. Leone ha anche presentato la lista dei nuovi ministri. Il presidente Saragat ha quindi firmato il decreto di accettazione delle dimissioni del governo Moro e il decreto di nomina dei nuovi ministri. Subito dopo il presidente del consiglio Leone si è recato, per le consuete visite, a Montecitorio dove è stato ricevuto dal presidente Pertini e a Palazzo Madama dove è stato trattenuto a colloquio dal presidente Fanfani.

Avvicinato dai giornalisti egli ha precisato che i ministri presteranno domani al Quirinale il giuramento di fedeltà alla Costituzione, mercoledì 26 ci sarà la prima riunione del Consiglio dei ministri per la nomina dei sottosegretari; il 5 luglio Leone si presenterà nei due rami del Parlamento per fare le dichiarazioni programmatiche.

Il dibattito sulla fiducia si svolgerà prima alla Camera, poi al Senato e dovrebbe concludersi entro il 12-13 luglio.

Per la composizione, il secondo governo Leone (dopo quello da lui presieduto nell'estate del 1963) rappresenta tutte le correnti democristiane tranne quelle di sinistra («base» e «forze nuove»).

I nuovi ministri

Ecco il nuovo governo, composto di soli democratici cristiani* "

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO e MINISTRO DELLA RICERCA SCIENTIFICA: Giovanni Leone, 60 anni, nato a Napoli, avvocato e docente di diritto penale a Roma;

MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO: Attilio Piccioni (Incarichi speciali), 76 anni, nato a Poggio Bustone (Rieti), avvocato; Tiziano Tessitori (Riforma della pubblica amministrazione), 73 anni, nato a Sedegliano (Udine), avvocato; Crescenzo Mazza, 58 anni, nato a Torre del Greco (Napoli), medico chirurgo; Italo Giulio Cajati (Interventi straordinari nel Mezzogiorno), 52 anni, nato a Bitonto (Bari), laureato in lettere;

ESTERI: Giuseppe Medici, 61 anni, nato a Sassuolo (Modena), professore universitario;

INTERNO: Franco Restivo, 57 anni, nato a Palermo, professore di diritto costituzionale all'Università di Palermo;

GRAZIA E GIUSTIZIA: Guido Gonella, 63 anni, nato a Verona, professore universitario e giornalista;

FINANZE: Mario Ferrari Aggradi, 52 anni, nato a La Maddalena (Sassari), professore di università;

TESORO E AD INTERIM PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA: Emilio Colombo, 48 anni, nato a Potenza, laureato in giurisprudenza;

DIFESA: Luigi Gui, 54 anni, nato a Padova, professore di filosofia e storia;

PUBBLICA ISTRUZIONE: Giovanni Battista Scaglia, 58 anni, nato a San Pellegrino (Bergamo), laureato in lettere;

LAVORI PUBBLICI: Lorenzo Natali, 46 anni, nato a Firenze, avvocato;

AGRICOLTURA E FORESTE: Giacomo Sedati, 47 anni, nato a Lanciano (Chieti), avvocato;

TRASPORTI E AVIAZIONE CIVILE: Oscar Luigi Scalfaro, 50 anni, nato a Novara, magistrato;

POSTE E TELECOMUNICAZIONI: Angelo De Luca, 64 anni, nato a Casalincontrada (Chieti), ingegnere;

INDUSTRIA E COMMERCIO: Giulio Andreotti, 49 anni, nato a Roma, laureato in giurisprudenza e giornalista;

LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE: Giacinto Bosco, 63 anni, nato a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), professore universitario;

COMMERCIO CON L'ESTERO: Carlo Russo. 48 anni, nato a Savona, avvocato;

MARINA MERCANTILE: Giovanni Spagnolli, 61 anni, nato a Rovereto (Trento), laureato in giurisprudenza e scienze economiche; 

PARTECIPAZIONI STATALI: Giorgio Bo. 63 anni, nato a Sestri Levante (Genova), professore universitario;

IGIENE E SANITÀ': Ennio Zeliolì Lamini, 69 anni, nato a San Giovanni in Croce (Cremona), avvocato;

TURISMO E SPETTACOLO: Domenico Magri, 65 anni, nato a Catania, laureato in lettere e giornalista.

Non vi partecipa l'on. Tapiani, capo di una corrente di minoranza, la quale però sarà presente con due ministri (Tessitori e De Luca), ed alcuni sottosegretari. I fanfanìani sono rappresentati da Bosco e Natali. I morotei da Ferrari Aggradi, Gui e Scaglia. Gli scelbiani da Restivo, Scalfaro e Gonella. Due indipendenti: Bo e Zelioli Lanzini.

Gli altri ministri (10) sono dorotei. Politicamente il governo Leone si manterrà nella linea di centro-sinistra di cui riprenderà il programma. Si può sin da questo momento, attendibilmente, prevedere che ripresenterà alcuni disegni dì legge sui quali nella scorsa legislatura si era realizzato un sostanziale accordo tra i partiti di centro-sinistra: sviluppo della programmazione con la legge sulle procedure dì attuazione del piano economico, stralcio della riforma universitaria.

Particolare interesse rivestirà il pacchetto di provvedimenti già predisposto dal ministro Colombo per l'espansione della spesa statale; I) snellimento delle procedure per accelerare l'esecuzione dei programmi (centinaia di miliardi) per l'edilizia abitativa, per l'edilizia scolastica e universitaria, per l'ampliamento e il potenziamento delle attrezzature portuali; 2) completamento a tempi più rapidi del programma auto stradale, sia sui fianchi della penisola, sia con le trasversali. Per il programma di prò pulsione affidato alle Partecipazioni statali (sollecitando il concorso dei privati) si pre vedono: 1) metropolitane e assi attrezzati nei grandi centri urbani; 2) sviluppo della ricerca scientifica associando le risorse pubbliche e private in un ente già operante e puntando sull'elettronica e sull'industria aerospaziale; 1) utilizzazione del saldo attivo della bilancia dei pagamenti per l'importazione di macchinario ad alto contenuto tecnologico (cervelli elettronici) per l'ammodernamento dell'apparato pubblico. Il criterio di un'espansione della spesa pubblica, caldeggiato dal governatore della Banca d'Italia Carli nella sua relazione del 31 maggio, informerà sia le dichiarazioni programmatiche sia il bilancio statale di previsione del 1969 che il governo Leone dovrà subito preparare per presentarlo alle Camere entro il 31 luglio.

Tra i socialisti il nuovo governo è stato giudicato negativamente dalla minoranza (Mancini, Ferri, Preti) che lo ha definito « un governo di notabili, di personaggi legati alla destra, di uomini recuperati dalla condizione dimissionaria nella quale sono rimasti per tanti anni ». Una agenzia vicina al segretario (ex psdi) Tanassi ha invece scritto che sì tratta dì un «centro-sinistra monocolore». I socialisti decìderanno il loro atteggiamento dopo avere ascoltato le dichiarazioni programmatiche.

La previsione generale è che la scelta sia ristretta tra il voto favorevole e l'astensione (ipotesi più probabile). Anche i repubblicani si regoleranno allo stesso modo. I partiti di estrema sinistra voteranno contro, e così anche i missini. Subordinato alle dichiarazioni del governo è anche l'atteggiamento dei liberali e dei monarchici.

La Stampa, 25 giugno 1968


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