Maggiori controlli nel carcere di Bergamo, avvocati sul piede di guerra. La direttrice: normali controlli
Home > NOTIZIE

 

NOTIZIE Maggiori controlli nel carcere di Bergamo, avvocati sul piede di guerra. La direttrice: normali controlli 09/08/2018 

Sul crinale che corre tra le norme scritte per la gestione di una casa circondariale e la prassi, quella del passato e quella del presente, si accende la polemica sul carcere di via Gleno e sulle maglie sempre più strette riscontrate negli ultimi due mesi circa da chi frequenta l’istituto di pena: operatori sociali (anche quelli che devono distribuire il giornalino scritto dagli stessi detenuti), volontari e in particolare penalisti.

Un noto avvocato racconta ad esempio di aver riscontrato una certa fiscalità in due episodi, nell’ultimo periodo: il primo, quando la Polizia Penitenziaria gli ha imposto di lasciare la borsa da lavoro all’ingresso, portandosi a mano i fascicoli per incontrare il suo assistito; il secondo, quando invece è stato quasi obbligato a lasciare cellulare, chiavi dell’auto e portafogli ai Poliziotti. «Mai successo per anni e anni», spiega.

Circostanze rilevate anche in un articolo pubblicato ieri, che hanno mandato su tutte le furie il presidente dell’ordine degli avvocati Ermanno Baldassarre, notoriamente un professionista pacato: «Tenterò di approfondire la situazione, anche io ho notizia di maglie sempre più strette da un paio di mesi a questa parte» e cioè da quando è emersa pubblicamente l’inchiesta della procura che ha portato in carcere l’ex direttore Antonino Porcino ma anche, ai domiciliari (poi revocati), funzionari in ruoli chiave, come l’ex comandante della Polizia Penitenziaria Antonio Ricciardelli e l’ex direttore sanitario Francesco Bertè.

«Sarebbe gravissimo, però, rischiare di limitare l’attività di chi svolge un ruolo costituzionale — aggiunge Baldassarre -. Vuol dire ledere profondamente la dignità del difensore e dell’avvocato». Il punto, secondo il presidente dell’Ordine, non è tanto la borsa controllata dai Poliziotti e lasciata all’esterno. «Credo non possa passare l’idea, nella società civile, che siccome svolgiamo il nostro lavoro allora siamo vicini ai delinquenti anche noi e come tali andiamo trattati».

Tenta però di tranquillizzare la situazione l’attuale direttrice della casa circondariale, Teresa Mazzotta, direttore aggiunto a San Vittore e «in missione» (è il termine tecnico) in via Gleno, quindi in servizio ad interim senza la certezza di restare in quel ruolo in futuro: «Provo un certo stupore perché sono assolutamente aperta al dialogo con gli avvocati — spiega —. Se dovessero esserci criticità da riferire, e naturalmente affrontare, ascolterei tutto con attenzione. Comunque, quella che svolgiamo è una normale attività di controllo. Ci sono norme chiare e disposizioni di servizio che erano già in vigore quando sono arrivata e devono essere applicate. Io, però, rispondo per l’oggi, non per ieri. Ho trovato quelle disposizioni di sicurezza e le ho semplificate, anche alla luce di un incremento di organico per la Polizia Penitenziaria, con sette nuovi elementi, soprattutto ragazzi giovani. E le disposizioni sono molto chiare: la borsa può essere portata all’interno se contiene materiale per la professione che si deve svolgere, altrimenti va lasciata all’esterno. Ci sono appositi armadietti di sicurezza, muniti di chiave, che servono a questo. Gli effetti personali si devono lasciare all’esterno. Garantisco che tutto questo non significa voler intralciare nulla, tantomeno l’importante professione degli avvocati. Avviene così anche a San Vittore, dove sono direttore aggiunto, senza riscontrare alcun tipo di problema. È solo una questione di controlli ordinari».

Già distaccata a Bergamo poco prima del pensionamento dell’ex direttore Porcino, Teresa Mazzotta, 59 anni, si è ritrovata alla guida anche durante il terremoto di inizio giugno, con gli arresti e le perquisizioni dei carabinieri pure in carcere. Ieri ha preferito non sbilanciarsi sulla situazione complessiva della casa circondariale e sulla realtà che si è ritrovata ad amministrare, ovviamente molto delicata. Non è escluso che entro settembre possa essere nominata direttore con incarico permanente.

bergamo.corriere.it

Carcere di Bergamo: controlli più rigidi anche per avvocati e volontari dopo gli arresti degli ultimi mesi


Google News Penitenziaria.it SEGUICI ANCHE SU GOOGLE NEWS