Maxi rissa nel carcere di Sollicciano: coinvolti oltre quaranta detenuti tra magrebini e albanesi
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EVENTI CRITICI Maxi rissa nel carcere di Sollicciano: coinvolti oltre quaranta detenuti tra magrebini e albanesi 07/09/2018 

Una maxi rissa tra una quarantina di detenuti è scoppiata nel pomeriggio di ieri nel campo sportivo del carcere fiorentino di Sollicciano.

"Due fazioni in contrapposizione tra loro, da una parte magrebini e dall'altra albanesi, per cause in corso di accertamento se le sono date di santa ragione - sottolinea il sindacalista - Nella circostanza l'unico agente addetto alla loro sorveglianza, intervenuto per cercare di placare gli animi alla fine ha riportato una lussazione alla spalla e 20 giorni di prognosi. Grazie al successivo intervento dell'altro personale di Polizia Penitenziaria, presente nell'istituto, è stato possibile far defluire i contendenti nei loro reparti detentivi dove poi sono stati chiusi in cella senza ulteriori disordini".

Secondo Urso "oltre ai danni materiali e a ciò che è capitato all'agente si contano una serie di feriti tra i partecipanti alla rissa, quattro o cinque dei quali sono stati accompagnati in ospedale per gli accertamenti del caso". "Ciò che lascia interdetti e il fatto che la fruizione del campo sportivo era una situazione di emergenza per surrogare all'impossibilità da parte dei detenuti di fruire dei passeggi per deficit strutturali e che questa emergenza è stata affidata alla sorveglianza di un solo agente", prosegue.

"Ministero della Giustizia e Capo dipartimento amministrazione penitenziaria diano corso rapidamente all'impegno di affrontare al più presto i problemi strutturali di Firenze, dei quali hanno avuto contezza pochi giorni fa e quello delle aggressioni e degli eventi critici all'interno di carceri e di un sistema per il quale dovrebbero senza dubbio chiedere la proclamazione dello stato di emergenza e la conseguente adozione di provvedimenti e stanziamenti straordinari. Servono uomini e donne, mezzi, strumenti di lavoro e fondi per rimettere in sicurezza un sistema in grave difficoltà".

repubblica.it

 

 


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