Pensionamento anticipato per Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco, in arrivo cambiamenti nel 2019
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NOTIZIE Pensionamento anticipato per Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco, in arrivo cambiamenti nel 2019 20/06/2018 

Anche alle Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco viene permesso di andare in pensione in anticipo al raggiungimento di determinati requisiti. Ma nel 2019 sono in arrivo cambiamenti.

Come noto l’INPS riconosce ai lavoratori che hanno maturato determinati requisiti di ricorrere alla pensione anticipata per smettere di lavorare prima del raggiungimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi del 2018, 67 dal 2019).

Nel dettaglio sono tre gli strumenti con i quali si può smettere di lavorare in anticipo:

pensione anticipata al raggiungimento di 42 anni e 7 mesi (uomini) o 41 anni e 7 mesi (donne) di anzianità contributiva;


pensione anticipata contributiva: al compimento di 63 anni e 7 mesi di età, con 20 anni di contributi effettivi. Vi possono ricorrere però solamente coloro che hanno un’anzianità contributiva maturata dopo il 1° gennaio 1996 con un assegno previdenziale non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale;


pensione anticipata per il personale delle Forze Armate - compresa l’Arma dei Carabinieri - delle Forze di Polizia e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Ed è proprio di questa terza opzione che vi parleremo di seguito, facendo chiarezza sui requisiti necessari per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine che vogliono andare in pensione in anticipo rispetto alla pensione ordinaria di vecchiaia.

Un approfondimento necessario anche alla luce dei cambiamenti annunciati per il 1° gennaio 2019 quando, visto l’adeguamento con le aspettative di vita, i requisiti per il pensionamento anticipato subiranno una variazione. Vediamo quindi come funziona oggi la pensione anticipata per le Forze Armate e di Polizia e cosa cambierà dal prossimo anno.

Pensione anticipata Forze dell’Ordine
Nel dettaglio ci sono tre opzioni di pensionamento anticipato per le Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco. La prima è quella per cui il personale appartenente al comparto Difesa e Sicurezza può andare in pensione, indipendentemente dall’età anagrafica, una volta maturata un’anzianità contributiva di 40 anni (sia per gli uomini che per le donne).

A questi, quindi, è riconosciuto uno “sconto” di 2 anni e 7 mesi di contributi (per gli uomini, 1 anno e 7 mesi per le donne) rispetto alla tradizionale pensione anticipata.

La seconda opzione prevede sia un requisito contributivo che anagrafico. Per quanto riguarda l’anzianità contributiva questa non deve essere inferiore a 35 anni; in tal caso si può andare in pensione una volta compiuti i 57 anni di età. Per questa opzione si considera però una finestra mobile di 12 mesi.

Se invece il personale ha raggiunto la massima età contributiva (quella prevista dalla tradizionale pensione anticipata) allora può andare in pensione anche in presenza di un’età anagrafica di almeno 53 anni. In realtà questa terza opzione è stata superata dall’introduzione del sistema contributivo per le quote di anzianità maturate dal 2012, tranne i casi in cui la predetta aliquota dell’80% sia già stata raggiunta al 31 dicembre 2011. In quest’ultimo caso la finestra mobile è di 15 mesi.

Adeguamento aspettative di vita
Anche la pensione anticipata per Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco però sarà soggetta all’adeguamento con le aspettative di vita rilevate dall’ISTAT, come disposto dalla Legge Fornero.

Nel dettaglio, per effetto dell’adeguamento all’incremento della speranza di vita, a partire dal gennaio 2019 i requisiti per la pensione anticipata delle Forze dell’Ordine saranno incrementati di 12 mesi.

I nuovi requisiti saranno validi per il prossimo biennio, dopodiché nel 2021 si procederà con un nuovo adeguamento. Quindi dal 1° gennaio 2019 potranno accedere alla pensione anticipata coloro che:

indipendentemente dall’età raggiungono un’anzianità contributiva di 41 anni;
anzianità contributiva non inferiore ai 35 anni, ma con un’età anagrafica pari ad almeno 58 anni;
raggiungimento della massima anzianità contributiva, raggiunta entro il 31 dicembre 2011, ed età anagrafica pari ad almeno 54 anni.
Prima di concludere ricordiamo che è molto importante tenere sempre sotto controllo il proprio estratto conto contributivo, in modo da capire quanti anni mancano per l’accesso alla pensione.
Specialmente con la soppressione dell’INPDAP e il passaggio all’INPS, infatti, è possibile che alcuni vecchi contributi non vi siano stati ancora caricati e in caso avete tempo solo fino al 31 dicembre di quest’anno per regolarizzare la vostra posizione (qui le istruzioni su come fare) dopodiché i contributi non riconosciuti con il passaggio cadranno in prescrizione (e quindi saranno persi).

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