Per i tumulti alle Nuove 14 condanne con attenuanti. I giudici hanno riconosciuto i particolari motivi di valore sociale
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STORIA Per i tumulti alle Nuove 14 condanne con attenuanti. I giudici hanno riconosciuto i particolari motivi di valore sociale 22/06/1970 

Dodici assolti, trentasette amnistiati. La terza sezione del Tribunale (pres. Iannibelli, giudici Bonadies e Corradini) ha pronunciato sabato nel tardo pomeriggio, dopo circa sette ore di camera di consiglio, la sentenza contro gli imputati della sommossa alle « Nuove », scoppiata il 12 aprile dello scorso anno e durata due giorni. Il collegio, accogliendo la tesi principale dei numerosi difensori, ha escluso per tutti il reato di « devastazione », che comporta una pena minima di 8 anni, e, su 63 imputati, ne ha condannati 14 per danneggiamento aggravato e continuato, concedendo le attenuanti generiche e quella di « aver agito per motivi di particolare valore morale o sociale ».

Dieci le assoluzioni per insufficienza di prove e 37 le concessioni di amnistia: tra gli amnistiati i due latitanti, Carlo Giuliano e Giuliano Pusceddu, nei i confronti dei quali è stato revocato l'ordine di cattura. Con formula piena, per non avere coni | messo il fatto, sono stati prosciolti Giuseppe Sannazzaro e Salvatore Volante.

I 14 condannati sono: Giuseppe Geraci e Giuseppe Scaccia, 2 anni e 2 mesi (i due rispondevano anche di resistenza e oltraggio); Gaetano Azzaretto, Umberto Campanella, Giuliano Cavallo, Sergio Cerruti, Pietro Gazzera, Raffaele Iaia, Filippo Ladisi, Pietro Maselli, Giuseppe Sanzone, Domenico Squillace e Gennaro Taurino 1 anno e 8 mesi; Efisio Frau 1 anno e 2 mesi. Azzaretto, Gazzera e Taurino, dichiarati delinquenti abituali, dovranno scontare anche 2 anni di casa di lavoro.

Fruiscono invece di 1 anno di condono Campanella, Cavallo, Cerruti, Frau, Geraci, Iaia, Ladisi, Maselli, Sanzone, Scaccia e Squillace.

La lettura della sentenza è stata interrotta dagli applausi degli imputati e dei numerosi parenti e amici che gremivano lo spazio riservato al pubblico. Oltre tutto, con ogni probabilità, i condannati si ridurrano a 13; pare infatti che Giuseppe Scaccia (2 anni e 2 mesi) sia in condizione di fruire dell'amnistia. Il suo difensore ricorrerà subito in appello, presentando anche istanza di libertà provvisoria. Pietro Galassi, uno degli assolti per insufficienza di prove, non era troppo soddisfatto. « Appena scarcerato — ha detto — dovrò presentarmi al servizio militare ».

Su 63 imputati, una quarantina dovrebbero riacquistare la libertà. Non è possibile un calcolo esatto perché alcuni sono detenuti per altra causa. Il primo compare stamane, in Tribunale, accusato di sfruttamento. Il processo per la sommossa delle « Nuove » avrà comunque un seguito.

Il p. m. dott. Marzachi intende ricorrere in appello contro la concessione dell'attenuante del « motivi di particolare valore sociale ».

La Stampa 22 giugno 1970


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