Porcino mi chiedeva soldi ogni sei mesi: altre rivelazioni sulla gestione del carcere di Bergamo
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NOTIZIE Porcino mi chiedeva soldi ogni sei mesi: altre rivelazioni sulla gestione del carcere di Bergamo 17/06/2018 

Potrebbe allargarsi l’inchiesta che ha travolto il Carcere di di Bergamo. I Sostituti Procuratori della Repubblica di Bergamo Maria Cristina Rota ed Emanuele Marchisio sono al lavoro per ricostruire gli affari di Antonino Porcino, l’ex direttore della casa circondariale di Bergamo, arrestato nella mattinata di lunedì 11 giugno insieme ad altre cinque persone su ordinanza del Gip Lucia Graziosi per accuse che vanno dalla corruzione, alla turbata libertà degli incanti, al peculato, al falso ideologico, alla tentata truffa ai danni dello Stato.

Con Porcino, in cella, sono finiti ai domiciliari Antonio Ricciardelli e Daniele Alborghetti, rispettivamente comandante e commissario della Polizia Penitenziaria di Bergamo (quest’ultimo distaccato al carcere di Monza), Franco Bertè, dirigente sanitario del Carcere e due imprenditori di Urgnano, Mario e Veronica Metalli.

Sono stati proprio i due titolari della Alfa Express, azienda che si occupa di distributori automatici di bevande e alimenti, a parlare sabato 16 giugno in procura. Due lunghe deposizioni, separate, in cui i Metalli, parsi molto collaborativi, hanno spiegato la loro posizione in merito alle accuse di corruzione.

In particolare Mario, padre di Veronica (che a quanto pare non era a conoscenza di questi movimenti), ha raccontato che Porcino, ora rinchiuso nel carcere di Parma, ogni sei mesi batteva cassa. Denaro e regali pretesi per mantenere l’appalto ottenuto al carcere di via Gleno, ma anche in altri penitenziari lombardi (Brescia, Vigevano e Monza) non gestiti da lui ma dove avrebbe potuto mettere comunque una buona parola. Una cifra vicina ai ventimila euro quella versata da Metalli, dalla fine del 2014, quando entrò in contatto con l’ex direttore grazie a un altro imprenditore orobico.

Nel frattempo in Procura sarebbe arrivata la lettera di un’altra persona, pronta a raccontare come andò un suo affare con Porcino. L’inchiesta potrebbe quindi allargarsi e la posizione dell’ex numero uno di via Gleno, che per ora ha preferito non parlare, diventare più complicata.

bergamonews.it


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