Preoccupati i boss palermitani detenuti al 41 bis: Di Matteo direttore delle carceri? Sono pazzi…
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NOTIZIE Preoccupati i boss palermitani detenuti al 41 bis: Di Matteo direttore delle carceri? Sono pazzi… 27/06/2018 

Cesare Carmelo Lupo: "Appuntato, avete visto che come capo dipartimento mettono a Di Matteo? Che vogliono fare? Stringerci ancora di più? Noi siamo già stretti, più di questo non possono fare". A parlare - direttamente dal carcere de L'Aquila dove si trova al 41 bis - non è qualsiasi. Ma è Cesare Carmelo Lupo, reggente della cosca di Brancaccio, quella dei Graviano. A riportare l'intercettazione - che risale a domenica 3 giugno - è il Fatto quotidiano che "mostra" le relazioni del gruppo operativo mobile della Polizia Penitenziaria e la voce su Di Matteo in sella al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.

Il progetto del boss palermitano è chiaro: Lupo vuole evidentemente mandare messaggi all'esterno perché sa che l'appuntato che lo ascolta ha l'obbligo di scrivere una relazione su quanto gli ha detto e quindi commenta così l'indiscrezione di stampa sulla possibile nomina di Di Matteo a direttore delle carceri.

Gli agenti riportano i commenti dei giorni in cui Camera e Senato devono votare la fiducia al governo. I boss in carcere apprendono dalla stampa che Nino Di Matteo potrebbe in qualche modo far parte del nuovo governo, che però in realtà fino a quel momento non aveva ricevuto alcuna proposta dal nuovo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. La riceverà quache giorno dopo.

Un altro commento - che risale al 6 giugno - è targato Sandro Lo Piccolo, 43 anni, della cosca palermitana di San Lorenzo. Il figlio del boss Salvatore, condannato all'ergastolo e recluso anche lui nel carcere aquilano, sta guardando in cella la diretta tv sul voto di fiducia alla Camera "e mentre parla un deputato M5S - scrive il Fatto quotidiano - sbotta: 'Siete dei vigliacchi, avete solo la mafia in testa, questi ci toglieranno pure la libertà anticipata...'".

palermotoday
 


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