Tentato omicidio del Comandante di Polizia Penitenziaria: inizia il processo al detenuto a rischio radicalizzazione islamica
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SENTENZE E PROCESSI Tentato omicidio del Comandante di Polizia Penitenziaria: inizia il processo al detenuto a rischio radicalizzazione islamica 21/12/2018 

Alla sbarra per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, danneggiamento e – il reato più grave – tentato omicidio del comandante della Polizia Penitenziaria di Reggio Emilia, Mauro Pellegrino. È iniziato ieri, in tribunale a Reggio, il processo a carico di Mohamed Ouahrane, il 35enne marocchino ritenuto a rischio di radicalizzazione islamica che per poco non strangolò il comandante della Polizia Penitenziaria nel carcere della Pulce, durante un’aggressione avvenuta l’8 giugno scorso.

Quel giorno il comandante Pellegrino entrò accompagnato nella cella del detenuto, situata nella sezione Antares, per un colloquio amichevole con lui e per annunciargli che gli avrebbero consegnato una nuova televisione, come da lui richiesto.

Ma il 35enne – trasferito da poco a Reggio dopo un periodo di detenzione a Piacenza, dove già aveva assalito un agente – a sorpresa si scagliò contro il commissario capo, lo fece cadere, gli salì sopra e strinse le mani al collo, in un tentativo di strangolamento.

Tentativo non riuscito solo grazie al fatto che accorsero in aiuto del loro comandante tre agenti, che a fatica riuscirono a bloccare il detenuto.

Pellegrino finì al pronto soccorso e rimediò una prognosi di quindici giorni per contusioni e una lesione al sopracciglio; feriti anche un sovrintendente, un agente scelto e un assistente capo. Ieri, alla prima udienza del processo, non si è costituito parte civile il comandante Pellegrino, assente in aula così come l’imputato. Erano presenti invece i tre agenti di penitenziaria Cosimo Laudati, Andrea Affinati e Gianluca Gemma.

Il collegio giudicante presieduto dal giudice Simone Medioli Devoto – a latere Sarah Iusto e Stefano Catellani – ha posto alcune questioni preliminari, in primis chiedendo all’accusa di sfoltire il lungo elenco di testimoni.

Con il consenso delle parti sono stati esclusi i sanitari che erano intervenuti e il pm Maria Rita Pantani ha ottenuto l’ammissione e l’acquisizione a giudizio di due differenti relazioni sulla personalità del detenuto, con allegati documentali, stese da commissari delle carceri di Catanzaro e Vibo Valentia. Il collegio ha rinviato al 30 gennaio 2019, quando saranno ascoltate come persone offese i tre agenti, il comandante Pellegrino e altri due Poliziotti. «Volevo chiedere il rito abbreviato per ottenere lo sconto di pena, ma il mio cliente non ha risposto alla domanda di delega e quindi si procederà in ordinario», ha commentato il difensore d’ufficio avvocato Lorenzo Isoppo. 

gazzettadireggio.gelocal.it

Comandante aggredito da detenuto marocchino: calci e pugni al Commissario di Polizia Penitenziaria del carcere di Reggio Emilia


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