Visita nel carcere di Cagliari del Capo e Vice Capo DAP: snobbati i sindacati che denunciano l’indifferenza dei due magistrati
Home > NOTIZIE

 

NOTIZIE Visita nel carcere di Cagliari del Capo e Vice Capo DAP: snobbati i sindacati che denunciano l’indifferenza dei due magistrati 29/07/2020 

Nel primo pomeriggio di ieri, il capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia insieme al suo vice Roberto Tartaglia hanno visitato il carcere di Cagliari Uta “Ettore Scalas”.

 
Ad accoglierli, nel piazzale del carcere, il picchetto d'onore della Polizia Penitenziaria, il provveditore delle carceri sarde Maurizio Veneziano, i direttori dei penitenziari di Cagliari e Oristano Marco Porcu e Pier Luigi Farci.
 
I due magistrati a breve dovranno affrontare una questione delicata, anticipata da L'Unione Sarda nei giorni scorsi: il trasferimento nella nuova sezione, che è quasi pronta, di 110 boss della mafia sottoposti al regime del 41 bis. Una questione da definire in tempi rapidi perché i capi di Cosa Nostra dovrebbero giungere entro il prossimo mese di settembre nella struttura dedicata alla memoria del vice brigadiere del Corpo degli Agenti di Custodia Ettore Scalas.
 
Ignorati invece i sindacati del Corpo di Polizia Penitenziaria: “Un atteggiamento offensivo e che non lascia presagire un futuro roseo per la Sardegna. Proprio ieri, il Capo del Dipartimento Bernardo Petralia, unitamente al Vice Capo Roberto Tartaglia ha visitato gli Istituti di Nuoro e Cagliari. Nonostante le Organizzazioni Sindacali avessero chiesto in largo anticipo un incontro, a margine degli impegni istituzionali, per analizzare le difficoltà che il personale di Polizia Penitenziaria deve affrontare quotidianamente in regione, ha letteralmente ignorato tale richiesta”.
 
Comincia così il lungo ‘sfogo’ dei Sindacati della Polizia Penitenziaria (Sappe, Osapp, Uil-Pa, Sinapp, Uspp, Fns, Cgil, Cnpp e Cisl), dopo essere stati totalmente snobbati dal magistrato Petralia, che ieri, in terra sarda, ha voluto effettuare una sorta di blitz a sorpresa nei due istituti penitenziari sardi (Nuoro – Badu ‘e Carros e Uta), dove saranno trasferiti a fine estate un centinaio di mafiosi italiani: “A nostro avviso – sostengono i sindacati - ha perso un occasione per confrontarsi e di conoscere le vere esigenze operative del personale, avrebbe avuto modo di conoscere l’annosa mancata assegnazione dei repartini detentivi ospedalieri, dei posti di Polizia Penitenziaria negli aeroporti,la mancanza di strumenti per localizzare i microcellulari negli istituti e poteva riferire il motivo per cui permangono gli arretrati dei pagamenti delle competenze come gli straordinari e le indennità di missione, in arretrato ormai da anni. Intanto continuano ad essere assegnati in regione detenuti che nella penisola si sono rivelati ingestibili, hanno aggredito il personale o si sono resi protagonisti di rivolte ed hanno fomentato evasioni e disordini, se effettivamente a breve arriverà l’incremento dei detenuti appartenenti al 41 bis, senza prevedere l’aumento dell’organico di Polizia Penitenziaria deficitario di circa 450 Agenti, con soli 4 direttori e con Istituti privi di Comandanti, rischiamo il tracollo. Questi atteggiamenti – accusano unitariamente le sigle Sappe, Osapp, Uil-Pa, Sinapp, Uspp, Fns, Cgil, Cnpp e Cisl - ci portano indietro nel tempo e ricordano la mancanza di attenzione per le problematiche sarde da parte del predecessore, se il buon giorno si vede dal mattino per la Sardegna è già notte fonda”.
 

Google News Penitenziaria.it SEGUICI ANCHE SU GOOGLE NEWS