Antonino Burrafato Vice Brigadiere degli Agenti di Custodia ucciso dalla mafia il 29 giugno 1982
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CADUTI Antonino Burrafato Vice Brigadiere degli Agenti di Custodia ucciso dalla mafia il 29 giugno 1982 30/06/2019 

Il 29 giugno del 1992 il boss mafioso Leoluca Bagarella faceva uccidere da quattro sicari il Vice Brigadiere degli Agenti di Custodia Antonino Burrafato.

Nato a Nicosia  il 13 giugno 1933, Burrafato da venti anni era in servizio presso la Casa Circondariale di Termini Imerese (i "Cavallacci"), responsabile dell’Ufficio matricola. Quel 29 giugno si apprestava ad andare a lavoro. Giunto a piazza Sant'Antonio, alle ore 15.30, a poche decine di metri dal carcere, un commando di quattro uomini a bordo di un’autovettura lo colpì usando pistole e fucili. Il vice Brigadiere morì poco dopo all'ospedale di Termini Imerese lasciando la moglie e il figlio di 17 anni.

Burrafato aveva di fatto impedito a Bagarella, in transito nel carcere prima di tornare a Palermo, di tornare a fare visita al padre morente, poi di partecipare al funerale nel capoluogo siciliano, perché gli aveva notificato una ordinanza di custodia cautelare in prigione. Ne era scaturito un diverbio e il poliziotto aveva spiegato di voler essere ligio alla legge e rispettare gli ordini superiori che gli erano stati impartiti. Il boss, a sua volta, giurò che si sarebbe vendicato. La notizia dell'agguato mortale passò in sordina anche perché quello stesso pomeriggio si giocò la semifinale della nazionale italiana contro l'Argentina (vinta 2 a 1 dall'Italia), ai mondiali di calcio dell'82 in Spagna. Gli azzurri poi si aggiudicheranno il titolo di campioni del mondo.

Nel 1996 uno dei componenti del gruppo di fuoco di quel 29 giugno, Salvatore Cucuzza, nel frattempo divenuto pentito, rivelerà i nomi degli esecutori materiali e del mandante del delitto. Si trattava di Pino Greco, Giuseppe Lucchese, Antonio Marchese e appunto Cucuzza (la cui posizione processuale verrà stralciata). La Corte di Assise di Palermo, Sezione Prima, all’udienza del 3 ottobre 2005 ha condannato all’ergastolo Bagarella e Marchese responsabili dell’omicidio del sottufficiale.

Riconosciuto "Vittima del Dovere", il 26 giugno 2006 il Brigadiere Antonio Burrafato è stato insignito di Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria.

Alla memoria di Antonino Burrafato è intitolata la Casa Circondariale di Termini Imerese.


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