Apertura nuova sezione nel carcere di Lanciano: protestano tutti i sindacati
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NOTIZIE Apertura nuova sezione nel carcere di Lanciano: protestano tutti i sindacati 16/12/2019 

"L'apertura nuova sezione del carcere di Lanciano si preannuncia come l'ennesimo disastro annunciato, l'ennesima, inaccettabile, compressione dei diritti dei poliziotti penitenziari". Così, in una nota, le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria, Sappe, Uilpa, Cnpp e Cisl. "In realtà abbiamo avuto il sentore di ciò che stava accadendo già da qualche mese - si legge - ma alla nostra richiesta di confronto ci è stato risposto dal direttore di villa Stanazzo che non ci sarebbero state modifiche al servizio, invece adesso apprendiamo che sarebbero previste nel nuovo reparto due unità giornaliere e per di più con turni da 8 ore, contro le sei previste dal contratto nazionale".

"Questa ostinazione nel recuperare pochi posti detentivi a discapito della sicurezza dei lavoratori - proseguono i sindacalisti - si era già concretizzata a Lanciano a seguito della forzata apertura dell'ex reparto 'verde', ora 'Ottaviani' che a fronte di un utilizzo medio di 10 unità al giorno ed una capienza effettiva di circa 35 detenuti ha portato uno scompenso nella programmazione dei servizi e nella gestione dell'istituto, scompenso che ha contribuito a creare le condizioni affinché nel carcere di Lanciano vi fosse un'aggressione nei confronti della Polizia Penitenziaria mediamente ogni 40 giorni.

Adesso si sta scegliendo di aprire una nuova sezione per 10/15 posti detentivi a fronte di un utilizzo di non meno di 6 unità al giorno cheandrebbero ad aggravare ulteriormente la condizione lavorative dello scarno personale del carcere di Lanciano, per di più senza accettare il confronto con i sindacati di Polizia Penitenziaria".

"Abbiamo così denunciato il problema di personale e quello relativo alla sicurezza degli operatori dell'istituto - concludono - ma anche della sicurezza del territorio visto che per la tipologia di detenuti presenti nel carcere di Lanciano ciò che accade all'interno potrebbe avere ripercussioni anche all'esterno chiedendo un intervento al Capo del Dipartimento Francesco Basentini, al Provveditore Regionale Carmelo Cantone, e un interessamento del prefetto di Chieti Giacomo Barbato".


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