Assolto ex direttore dell'OPG di Aversa: accusato di maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti degli internati
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SENTENZE E PROCESSI Assolto ex direttore dell'OPG di Aversa: accusato di maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti degli internati 06/04/2019 

L'ex direttore dell'ospedale psichiatrico giudiziario scagionato dall'accusa di aver utilizzato metodi coercitivi contro gli internati. "Giustizia è fatta, ho passato una vita ad aiutare i malati, per me queste accuse erano paradossali". "Assolto perché il fatto non sussiste".

È finita poco dopo lo 13 l'odissea giudiziaria di Adolfo Ferraro, l'ex direttore dell'Ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Aversa che, insieme ad altri diciassette medici della struttura, era stato rinviato a giudizio con l'accusa di maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti di alcuni internati. Ha pronunciare la sentenza il giudice monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Orazio Rossi, che ha mandato tutti assolti. Il pubblico ministero, Ida Capone, aveva chiesto per tutti la condanna a 2 anni e 2 mesi di carcere.

"Giustizia è stata fatta - dice subito l'avvocato Domenico Ciruzzi, che ha difeso nel processo Adolfo Ferraro insieme all'avvocato Alessandro Motta-ma, senza fare polemiche - aggiunge subito - è il caso di sottolineare che questa era un'indagine partita su un input politico, giusto, di denuncia, ma che la magistratura aveva fatto ricadere sugli elementi più deboli della catena di comando".

A far scattare l'indagine penale su fatti tra la fine del 2006 e gennaio 2011 era stata la commissione d'inchiesta del Senato sull'Opg, presieduta dal senatore Ignazio Marino. Seguì anche un'ispezione dei carabinieri del Nas. In pratica, Ferraro e gli altri medici venivano accusati di aver utilizzato i letti di contenzione per gli internati dell'Opg.

"Ma hanno accusato la persona sbagliata - dice ancora l'avvocato Ciruzzi - Ferraro ha lottato una vita intera contro i metodi coercitivi degli Opg, contribuendo a modificare la legge. Lui era direttore ad Aversa, ma in quanto componente della commissione Sanità e giustizia varata dal parlamento, si era fatto promotore di un emendamento, poi appi-ovato, che in pratica dimezzava il suo ruolo di direttore, perché equiparava gli Opg a strutture sanitarie.

Ferraro ha sempre creduto di poter curare i malati psichiatrici con metodi non violenti. È stato lui a togliere i letti di contenzione con il progetto "Le ali ai letti". Ha denunciato più volte quello che non andava negli Opg con Dario Fo e con altri artisti. Ha denunciato le condizioni di questo mostro che era l'Opg. Per aiutare i detenuti - continua Ciruzzi - è stato minacciato, ha dovuto denunciare per diffamazione le guardie carcerarie che avevano una resistenza culturale verso ipotesi di terapie e di trattamenti dell'Opg".

"All'epoca - dice visibilmente soddisfatto lo psichiatra Ferraro -ho chiesto tre volte di essere sentito dal pm, ma non mi hanno mai preso in considerazione. Evidentemente avevano già la loro idea di colpevolezza. I capi di imputazione di cui dovevo rispondere per me erano offese personali, perché sono in contrasto con tutta la mia vita. Mi si accusava di aver lasciato i malati senza attività trattamentali, quando io sono quello che li ha aiutati.

Avrei consentito le coercizioni, Nel corso del processo, però, si è scoperto che io ero quello che li aveva tolti i letti di contenzione. Un paziente invitato come testimone contro di me, non solo ha parlato male delle guardie, ma ha detto anche "il dottore Ferraro mi ha salvato la vita".

Ferraro fu anche vittima di un attentato incendiario alla sua auto negli anni in cui il suo ruolo all'interno dell'Opg cambiò per effetto delle nuove norme "Sono stato direttore fino al 1 aprile del 2008 - spiega Ferraro - grazie al decreto legge di cui io ero l'artefice. Ho fatto in modo che la sanità penitenziaria passasse nella sanità pubblica. Lo consideravo quindi il primo passo per la distruzione degli Opg. Mi sono trovato, però in una situazione strana.

Da una parte il carcere che voleva riappropriarsi di quello che era il passato e dall'altro l'Asl che mi ha lasciato senza contratto, senza soldi. Avevo fatto in modo che i pazienti costassero solo 15 euro al giorno. Quando me ne sono andato hanno messo un sacco di gente e i pazienti sono costati 170 euro al giorno. Ovviamente c'era un business milionario che non volevano che gestissi. Sono stati anni di inferno, ma anche prima ero nell'occhio del ciclone.

Mi hanno incendiato l'auto perché volevano mandarmi via. Ero diventato una persona scomoda. Ora - dice Ferraro - finalmente l'incubo è finito". L'Opg di Aversa, insieme agli altri cinque "manicomi giudiziari", fu chiuso nel marzo 2015 e le competenze trasferite alle Rems (Residenze perle misure di sicurezza della Campania). Ma ad oggi restano ancora circa 700 persone con problemi psichiatrici nella carceri perché non c'è posto nelle Rems.

La Repubblica


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