Carcere di Noto intitolato al Brigadiere Attilio Bonincontro ucciso da ignoti il 30 novembre 1977
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NOTIZIE Carcere di Noto intitolato al Brigadiere Attilio Bonincontro ucciso da ignoti il 30 novembre 1977 28/09/2018 

Si è svolta ieri, 27 settembre, la cerimonia di intitolazione della casa di reclusione di Noto, alla memoria del Brigadiere degli Agenti di custodia Attilio Bonincontro, Vittima del dovere.

Fra i presenti il Sindaco di Noto, il Vescovo della Diocesi di Noto, una rappresentanza della Compagnia dei Carabinieri, il Dirigente del Commissariato di P.S., il Comandante della 137^ Compagnia Radar Aeronautica, il Comandante della Polizia Municipale, dirigenti provinciali delle organizzazioni sindacali, una delegazione dell'ANPPe con il segretario regionale, il dirigente s.m.a., un familiare della vittima.

 

Brigadiere degli Agenti diCustodia ATTILIO BONINCONTRO

Noto 27 gennaio 1924 – Palermo 30 novembre 1977

Il Brigadiere Attilio Bonincontro prestava servizio alla Casa circondariale “Ucciardone” di Palermo e da venti era addetto all’ufficio matricola. Arruolatosi nel 1945, dopo il periodo di esperimento presso il carcere di Nicosia, Bonincontro venne trasferito all’Ucciardone. Nel 1963 venne promosso al grado di brigadiere.

Il 30 novembre del 1977, sono le 19,35. Bonincontro ha terminato il turno di servizio, lascia l’istituto, e si dirige verso casa che dista poche centinaia di metri dall’Ucciardone, in via San Polo 218, dove l’attende la moglie Angela. La portinaia lo vede arrivare dalla guardiola e fa scattare la serratura del portone, Il sottoufficiale entra nell’androne, prima che il portone si chiuda due giovani lo coinvolgono pretestuosamente in una discussione, lo bloccano e gli esplodono quindici colpi. Sette vanno a vuoto e otto lo colpiscono all’altezza dell’addome. Poi scappano a bordo di una FIAT 128, rubata alcuni giorni prima.

Per la grande esperienza e professionalità che lo guidavano nello svolgimento dell’incarico di responsabile dell’ufficio matricola dell’Ucciardone, Bonincontro era considerato l’archivio vivente dell’istituto.

Gli autori dell’omicidio sono rimasti ignoti.

Il Brigadiere Attilio Bonincontro è stato riconosciuto dal Ministero dell’Interno “Vittima del Dovere”, ai sensi della Legge 624/1975

DAP

 

 


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