Chiudete il carcere di Ivrea: debiti, fatiscenza, rischio legionella, muro di cinta inagibile
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NOTIZIE Chiudete il carcere di Ivrea: debiti, fatiscenza, rischio legionella, muro di cinta inagibile 13/11/2018 

"Il carcere di Ivrea non è sicuro, chiudetelo". A lanciare il grido di dolore, attraverso una lettera al ministro della giustizia Alfonso Bonafede, è l'Osapp, sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, che elenca una serie di carenze della struttura: dal sovraffollamento all'impianto antincendio fuori uso, dagli allarmi anti-scavalcamento non funzionanti fino ad arrivare a storiche e strutturali carenze di personale e di bilancio. "Una situazione da terzo mondo", come la descrive il segretario generale Leo Beneduci.

"Il personale di Polizia Penitenziaria e persino i detenuti versano in condizioni lavorative, di vivibilità strutturale e gestionale, ai limiti se non, probabilmente, al di fuori della legalità e sicuramente fuori da ogni più elementare forma di organizzazione e gestione prevista per un qualsiasi istituto penitenziario che non sia presumibilmente attribuibile ai paesi, con tutto il dovuto rispetto, del terzo mondo", sottolinea Beneduci.

Altre problematiche: "Il direttore del carcere sta per essere trasferito e il suo sostituto non è stato ancora individuato. L'istituto è oberato dai debiti e non ha più soldi nemmeno per comprare le lampadine. La carenza di personale rende difficile la gestione dell'istituto e qualsiasi richiesta di trasferimento di detenuti non è mai stata accolta. L'Asl ha certificato il rischio legionella per l'impianto dell'acqua, ma non è stato fatto alcun intervento di purificazione. Senza contare che la recinzione del campo sportivo interno e la recinzione esterna rischiano di crollare e il muro di cinta è stato dichiarato inagibile da più di dieci anni. E le luci notturne sono spente, impedendo la visione delle poche telecamere di sicurezza".

L'Osapp si è anche rivolto a un avvocato per avviare eventuali iniziative legali.

torinotoday.it


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