Concorsi truccati in Polizia Penitenziaria e Forze Armate: aumenta il numero degli indagati
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CONCORSI Concorsi truccati in Polizia Penitenziaria e Forze Armate: aumenta il numero degli indagati 30/08/2018 

Soldi in cambio di spintarelle per superare le selezioni nell’Esercito, nella Marina, nei Carabinieri, nella Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria. Insomma , per i concorsi truccati, ci sono ancora altri indagati.

Esistono, al momento, tre filoni di indagini, dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e che ha portato all’arresto, lo scorso 9 agosto dell’impiegato civile del Pirotecnico di Capua di Giuseppe Zarrillo; il secondo filone che prende il via dalle indagini della Procura di Napoli; il terzo, di cui fino ad oggi non abbiamo mai scritto, è nelle mani della Procura della Repubblica di Roma.

All’interno di queste indagini sono coinvolti anche altissimi ufficiali, a quanto pare generali dell’esercito e un’attività continua e sistematica di raccomandazioni per concorsi viziati che, in qualche modo coinvolgono, chi più, chi meno la provincia di Caserta.

Secondo le accuse, i candidati risultati promossi erano quasi tutti di Aversa, San Prisco, Marcianise, Maddaloni e dell’area napoletana. Tante le selezioni con presunti brogli nel periodo considerato dalle indagini che va dall’anno 2015 fino all’anno 2018. Sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza i risultati delle prove. Le perquisizioni effettuate nei mesi scorsi, con il sequestro di tanto materiale (computer, pen drive ecc…) hanno portato ad allargare il cerchio delle indagini. Nelle indagini di Santa Maria Capua Vetere, iniseme a Zarrillo sono indagate altre sei persone.

Per quanto riguarda l’inchiesta della Procura di Napoli, con atto firmato dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e dal Pm Stefania Buda, ha chiesto e ottenuto dal Gip la proroga delle indagini per un elenco di indagati formato da 14 persone per le quali la Procura di Napoli. Tanti insospettabili che gestivano pure le scuole di formazione nella provincia di Caserta e Napoli.

Un nome che ha destato scalpore è stato quello del generale di brigata Ciro Fiore di Torre Annunziata che si sarebbe adoperato «per reperire le tracce delle prove scritte utili al superamento dei concorsi». A destare sospetti erano stati i risultati dei test: troppo alta la concentrazione dei candidati che hanno ottenuto una votazione superiore al “nove” e che provenivano dalla nostra provincia, da quella di Napoli e dalle altre campane. A rendere più incandescente il clima, una serie di ricorsi al Tar presentati dai concorrenti non raccomandati.

I NUOVI NOMI INDAGATI DALLA PROCURA DI NAPOLI

I nomi degli indagati per i quali è stata chiesta la proroga delle indagini sono, oltre a Fiore: Gennaro Di Palo, napoletano, che lavora presso l’ufficio di Foligno del Centro di selezione nazionale per reclutamento nell’Esercito. Per la Guardia di Finanza, per le scuole di formazioni della “Napoli 2000 Coop” e l’associazione “Medifuturo” di Afragola, sono indagati Raffaele Russo e Lea Vitolo. Per il centro studi “Adam Smith”, Con sede a Marigliano, è indagato Sabato Vacchiano. Sotto accusa anche in questo filone di indagine, quindi indagato, il dipendente del Pirotecnico di Capua Giuseppe Zarrillo, di Capodriose, punto di riferimento nel casertano e che compare nelle diverse indagini dei concorsi truccati sia nella Procura sammaritana che in quella di Napoli. Sotto accusa Sabrina Giampaoli, 50 anni di Pomigliano. Per Casalnuovo e Castello di Cisterna, sono indagati Alfredo Olivares e Michela Rega. Nunzio Cassano per Napoli e Aversa. Rocco D’Amelia per Nocera Superiore e Mario Della Corte, 42 anni di Villa Di Briano. Altri tre devono essere identificati.

casertace.net


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