Cuneo, offese e minacce a poliziotto penitenziario per ottenere i propri effetti personali
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NOTIZIE Cuneo, offese e minacce a poliziotto penitenziario per ottenere i propri effetti personali 29/05/2018 

Il fatto nell’ottobre 2016 al Cerialdo, l’imputato aveva anche danneggiato la cella e scagliato cocci di vetro
Era stato portato dal carcere Napoli al Cerialdo di Cuneo, dove doveva passare una sola notte in vista dell’udienza in tribunale il giorno successivo. Ma D.M., transessuale detenuto per altri fatti, aveva dato in escandescenze nella “stanza pernottamenti” dove si trovava da solo, aggredendo verbalmente l’agente di Polizia Penitenziaria che lo aveva accompagnato, danneggiando la cella e scagliando cocci di vetro contro un altro agente.

I fatti per cui M. è a processo si riferiscono all’ottobre 2016. “Dopo la perquisizione personale gli spiegammo che tutti i suoi oggetti gli sarebbero stati restituiti il giorno successivo”, ha riferito l’agente della penitenziaria. “Lui era già agitato da quando era arrivato. Mi disse che se non gli avessi dato alcuni effetti per la cura personale, il giorno dopo avrebbe riferito al giudice una cosa oltraggiosa sul mio conto. Ed è per questo motivo che ho fatto denuncia”.

L’imputato aveva poi continuato distruggendo il vetro della cella e minacciando con un coccio un altro agente che era intervenuto per calmarlo: “Gridò che se mi fossi avvicinato mi avrebbe colpito con i vetri, e quindi mi scagliò addosso dei pezzi che mi colpirono al petto”.

Il pm Raffaele Delpui ha chiesto che il reato contestato di oltraggio sia riformulato in resistenza a pubblico ufficiale, poiché nessun altro, all’infuori degli agenti, avrebbe udito le frasi offensive.

L’udienza è stata rinviata il settembre per il proseguimento dell’istruttoria.

targatocn
 


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