Detenuto egiziano colpisce al volto Poliziotto penitenziario che cade sul carrello e rimane ferito alla nuca
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EVENTI CRITICI Detenuto egiziano colpisce al volto Poliziotto penitenziario che cade sul carrello e rimane ferito alla nuca 29/09/2018 

Nel tardo pomeriggio di ieri un detenuto di nazionalità egiziana ristretto al reparto G6 del carcere di Roma Rebibbia N.C. ha aggredito un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria sferrandogli un pugno in pieno viso causandone la caduta. L'Assistente Capo cadendo in terra ha sbattuto la testa contro lo spigolo del carrello porta vitto in ferro ed è stato trasportato con urgenza al pronto soccorso dell'Ospedale Sandro Pertini per le cure del caso e per effettuare gli esami diagnostici alla testa e al viso. Il fatto è ancora più grave qualora si consideri che è stato un detenuto lavorante a suonare l'allarme per chiedere soccorso stante l'assenza nelle vicinanze di ulteriore personale di Polizia Penitenziaria.

A dimostrazione delle precarie condizioni organizzative e in termini di sicurezza di quello che da molti era considerato una delle migliori carceri italiane, va segnalato che circa tre giorni orsono all'interno della sala ping-pong del Reparto G11 dello stesso istituto il personale di Polizia Penitenziaria aveva rinvenuto una corda rudimentale di circa sei metri
realizzata con lenzuola annodate e con un gancio ad una delle estremità.

A dare le notizie è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci che aggiunge : "entrambi gli episodi infatti danno dimostrazione del completo scadimento delle condizioni di sicurezza e di vivibilità lavorativa del maggiore istituto penitenziario della capitale a fronte dell'assoluta libertà di movimento che si continua a concedere ai detenuti anche di notevole pericolosità e della concomitante disorganizzazione del Reparto di Polizia Penitenziaria in cui gli addetti del Corpo sono lasciati spesso da soli nelle sezioni detentive.

Fino ad oggi purtroppo - prosegue il leder dell'OSAPP - non abbiamo ricevuto concreti segnali né dalla politica né dall'Amministrazione penitenziaria di una qualche volontà di cambiamento rispetto ad un sistema penitenziario che non funziona e lascia i Poliziotti  Penitenziari completamente abbandonati a se stessi ad affrontare le quotidiane emergenze di un carcere che non solo non restituisce alla società cittadini pienamente recuperati ma semmai ne amplifica le eventuali attitudini criminali. E' indubbio - conclude Beneduci - che non possiamo accontentarci dei soli annunci da parte dei Sottosegretari alla Giustizia e dell'assoluto silenzio del Ministro Bonafede rispetto alla Polizia Penitenziaria a fronte delle botte e degli insulti quotidianamente ricevuti e della  completa assenza persino di quei minimi requisiti che caratterizzano l'organizzazione di un Corpo di Polizia dello Stato quali : dotazioni organiche almeno sufficienti, uniformi e dotazioni di vestiario idonei, mense e caserme per gli alloggiamenti in adeguate condizioni.

Comunicato Stampa


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