Encomio solenne per Agente di Polizia Penitenziaria che salvò anziana accoltellata per strada
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NOTIZIE Encomio solenne per Agente di Polizia Penitenziaria che salvò anziana accoltellata per strada 29/09/2020 

“Libero dal servizio, dando prova di encomiabile spirito di iniziativa e spiccate capacità operative, Stefano Giuliano Romano interveniva per bloccare un’aggressione a mano armata perpetrata ai danni di una donna che era già stata colpita al collo da un fendente e dopo aver bloccato e disarmato l’aggressore lo traeva in arresto”.

Il fatto accaduto nel 2018

Un encomio solenne dal Ministero della Giustizia per Stefano Giuliano Romano, l’agente della Polizia Penitenziaria di Opera che ha salvato la vita a una anziana aggredita per strada. I fatti risalgono al 2018 quando Romano, residente a Gaggiano, ma originario di San Giuliano di Puglia, si trovava libero dal servizio a Trezzano. Ha sentito le urla provenire dall’angolo di una strada e ha visto una donna, una 66enne con problemi psichici, aggredire a coltellate un’anziana di 80 anni. Sette fendenti, tra collo e torace, con un coltello da cucina hanno provocato gravi lesioni alla pensionata. Per fortuna, l’intervento tempestivo di Romano ha evitato il peggio: l’agente ha disarmato la 66enne, l’ha bloccata e le ha impedito di scappare, facendola così arrestare, mentre i soccorritori si occupavano dell’anziana. La 66enne aveva raccontato di sentirsi perseguitata dalla pensionata, pur non conoscendola.

Già insignito del Trezzanino d’Oro

Un gesto folle che poteva finire in modo tragico. Ma l’agente, con coraggio ed esperienza, ha evitato il peggio, salvando la vita alla signora. Un merito che era stato riconosciuto prima dal sindaco di Trezzano Fabio Bottero e dalla famiglia dell’anziana, poi dall’intera città, consegnando a Romano il Trezzanino d’Oro, e in ultimo dal Ministero della Giustizia con l’Encomio Solenne. “Un provilegio ricevere questa pergamena – ha commentato Romano –. La lunga esperienza come agente della penitenziaria mi ha consentito di agire con lucidità e disarmare la donna, togliendole di mano il coltello con cui avrebbe potuto sferrare un colpo mortale. Non mi reputo un eroe: ho solo fatto il mio dovere”.

quotidianomolise.com


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