Era fuggito da Messina. Arrestato un evaso sospettato di strage
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STORIA Era fuggito da Messina. Arrestato un evaso sospettato di strage 20/06/1972 

A Nizza - E' un calabrese di 26 anni - Avrebbe preso parte all'assalto della banca di Polistena Durante la rapina furono uccise quattro persone.

Giuseppe Scriva, di 26 anni, uno dei latitanti più pericolosi e ricercati d'Italia, è stato arrestato la scorsa notte in una strada di Nizza, in Francia. Per rintracciarlo e catturarlo è stata necessaria la cooperazione degli agenti della squadra « Mobile » di Imperia, della Interpol, della polizia di frontiera di Ventimiglia e della polizia francese.

Lo Scriva nato e residente a Rosarno (Reggio Calabria) era evaso per la prima volta il 4 giugno 1970 con altri tre detenuti: Filletti, Belvedere e Montaldo, tutti calabresi. Dei tre, due sono ancora latitanti, mentre Belvedere fu trovato ucciso, nell'aprile dello scorso anno, in una zona solitaria di campagna presso Reggio Calabria. Giuseppe Scriva si trovava in carcere (doveva scontare 23 anni) per aver ucciso, cinque anni fa, nel cimitero di Rosarno, il commerciante Giuseppe Apa. L'omicidio avvenne dopo una lite per banali motivi in una osteria del paese. Lo Scriva, inoltre, è sospettato di aver ucciso Girolamo Tacconi, un altro dei presunti responsabili, come lui, del tentativo di rapina nella Banca popolare di Polistena, dove furono uccisi il direttore e un impiegato. Tacconi, nel dicembre dello scorso anno, fu trovato ucciso nell'auto di sua proprietà in una zona di campagna a Mileto. Il bandito, dopo la prima evasione, fu arrestato dopo circa due anni di latitanza,

Il marzo scorso. Scriva fu sorpreso nell'abitazione del facchino Benito Reitano di 35 anni dai carabinieri di Rosarno. L'operazione si svolse con l'ausilio di cani poliziotti. Quando fu arrestato, Scriva aveva su un comodino, accanto al letto, una carabina calibro 22 dotata di cannocchiale e due pistole calibro 7,65. Prima di essere chiuso nelle carceri di Gazzi (Messina), Giuseppe Scriva, in tono di sfida, disse ai carabinieri che sarebbe fuggito di nuovo. Il 12 aprile scorso, infatti, Scriva ed il pregiudicato trentenne Carmelo Tiezzi, di Catania, evasero dalle carceri giudiziarie di Gazzi dopo aver scalato, con una corda lanciata da un complice, il muro di cinta. I due detenuti, dopo l'appello serale, erano stati portati insieme con altri in una saletta per vedere la televisione. Gli evasi si erano messi in coda al gruppo e, ad un certo momento, si erano diretti, attraverso un corridoio laterale, verso il cancello che conduce nel cortile.

L'inchiesta, svolta dal sostituto procuratore della Repubblica di Messina, dottor D'Aquino ha accertato che il cancello, quella sera, era rimasto aperto: in tal modo Scriva e Tiezzi avevano potuto arrivare fino al muro di cinta. Due agenti di custodia, di guardia alla torretta nord dell'istituto, tentarono di fermarli. Uno degli agenti riuscì a sparare un solo colpo di mitra, mentre l'arma dell'altro si inceppò.

I due detenuti, dopo essersi calati all'esterno scivolando lungo la corda, salirono su una «500» nella quale era ad attenderli un complice. Sembra che Scriva e Tiezzi — quest'ultimo accusato di un tentativo di rapina in una banca di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) — abbiano successivamente raggiunto il continente con un motopeschereccio che li avrebbe fatti sbarcare in una zona del litorale Calabro, dove Scriva conosce molte persone che potevano farlo nascondere. L'evasione di Scriva sarebbe stata organizzata dalla «mafia» calabrese con la complicità della malavita siciliana.

Intanto, i due agenti di custodia in servizio la sera dell'evasione all'interno dell'istituto di pena, furono arrestati su ordine di cattura del sostituto procuratore della Repubblica. Del bandito, poi, non si seppe più niente. La polizia estese però le ricerche alla Riviera ligure di ponente ed alla Costa Azzurra, poiché il ricercato aveva nella zona parenti ed amici. In particolare, venne sorvegliata a Nizza l'abitazione di Biagio Scriva, zio del giovane, e commerciante in fiori.

Alcune settimane fa cominciò a circolare nelle strade della vecchia Nizza una Giulia « Super 2000 », nuova di zecca, targata Catanzaro e intestata alla moglie di Scriva, Carmela Nocera, di 22 anni. L'auto sostava sovente in via Baroliere, dove abita lo zio del ricercato. Poco prima della mezzanotte scorsa, infine, Biagio e Giuseppe Scriva sono usciti di casa: gli agenti li hanno bloccati e arrestati prima che potesse essere accennata la minima resistenza. Nell'abitazione è stato trovato un fucile a cannocchiale calibro 12.

La Stampa 20 giugno 1972
 


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