Felice Maniero rimane in carcere: ma prima o poi usciṛ avrebbe detto. Ora teme per incolumità della figlia diciottenne
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NOTIZIE Felice Maniero rimane in carcere: ma prima o poi usciṛ avrebbe detto. Ora teme per incolumità della figlia diciottenne 19/11/2019 

Felice Maniero resta in carcere. Il tribunale del Riesame di Brescia ha rigettato infatti la richiesta di annullamento dell'ordinanza che ad ottobre aveva riportato dentro un penitenziario l'ex boss del Brenta, accusato di maltrattamenti in famiglia sulla compagna e che da maggio aveva ottenuto il trasferimento di una comunità protetta.

Per il Riesame, Maniero "è ancora a rischio recidiva". Prima del Riesame, il gip Luca Tringali aveva già espresso due volte infatti parere contrario. In occasione dell'interrogatorio di convalida in carcere il 24 ottobre e poi la scorsa settimana. "I gravissimi trascorsi criminali costituiscono un allarmante indici di pericolosità che non è possibile sottovalutare", ha stabilito il gip nell'ordinanza di rigetto di pochi giorni fa. "Non può essere valorizzato il poco tempo trascorso in carcere tanto più tenuto conto - scrisse il gip solo pochi giorni fa - che non si tratta di soggetto alla prima esperienza carceraria".

"Non si aspettava nulla di diverso in questa fase" ha commentato il legale dell'ex boss della Mala veneta che è rinchiuso nel carcere di Voghera dopo un breve periodo trascorso a Bergamo dopo l'arresto. Maniero avrebbe detto al suo legale che: "prima o poi da qua uscirò".

Felice Maniero intanto teme per la figlia 18enne dopo l'uscita dal carcere di alcuni componenti della banda della Mala del Brenta che lui stesso aveva fatto arrestare come collaboratore di giustizia. Anche per questo motivo, per difendere la ragazza, ha presentato una nuova istanza di  scarcerazione dopo i tre rifiuti incassati dal gip di Brescia, due volte, e dal tribunale del Riesame. "Sono notazioni indubbiamente meritevoli di attenta considerazione e soluzione nelle dovute sedi istituzionali"  aveva scritto il gip di Brescia la scorsa settimana. "Non  possono certo trovare legittimazione forme di protezione  affidate alla forza di dissuasione connessa alle passate  esperienze criminali di Maniero, quando non addirittura  alle sue capacità di reazione in via di autotutela privata", ha però fatto notare il giudice Luca Tringali.


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