Forse si pente il figlio del boss Mancuso: sarebbe il primo della 'ndrangheta di Limbadi, ma nessuna conferma dalla DDA di Catanzaro
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NOTIZIE Forse si pente il figlio del boss Mancuso: sarebbe il primo della 'ndrangheta di Limbadi, ma nessuna conferma dalla DDA di Catanzaro 04/07/2018 

Conferme ufficiali o ufficiose al momento non ve ne sono, solo una serie di supposizioni e qualche indizio che, tuttavia, sembrerebbero destinate ad alimentare questa possibilità: quella che uno dei rampolli più in vista di casa Mancuso abbia chiuso col passato per avviare il suo percorso di collaborazione con la Dda.

Trent’anni, con numerosi precedenti penali alle spalle, il figlio del boss Pantaleone alias “L’ingegnere” rappresenta una delle nuove leve del “casato” mafioso di Limbadi. Fino a qualche giorno addietro era detenuto nel penitenziario di Reggio Calabria in quanto colpito da un’ordinanza di custodia cautelare emessa nel marzo scorso nell’ambito dell’operazione antimafia contro il clan Soriano nella quale viene indicato quale autore dell’esplosione di un ordigno contro la casa dell’imprenditore Antonino Castagna e poi di aver compiuto un furto in una gioielleria di Nicotera.

Da circa due settimane invece è stato trasferito in gran segreto presso quello di Paliano, nel Frusinate, riservata, tra l’altro, ai collaboratori di giustizia. Il secondo indizio è il fatto che proprio in questi giorni i familiari del 30enne, che si erano recati presso la casa circondariale della Città dello Stretto, per i normali colloqui in carcere, si siano visti negare la possibilità di incontrare il congiunto, divenuto papà proprio in questi giorni, in quanto ormai non si trovava più ristretto lì. Terzo aspetto fa riferimento al fatto che da una ventina di giorni il giovane non abbia più avuto contatti con i propri legali di fiducia, tanto storici quanto nuovi.


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