Fossano: caccia al complice che aspettava Fantazzini fuori del carcere
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STORIA Fossano: caccia al complice che aspettava Fantazzini fuori del carcere 25/07/1973 

Sempre gravi le condizioni del bandito e dei due agenti carcerari feriti - Il detenuto non può avere agito da solo: aveva due pistole, sessantamila lire, carta d'identità e patente false.

All'ospedale di Fossano, i medici cercano di salvare Horst Fantazzini, raggiunto da sette proiettili mentre tentava di evadere con gli ostaggi. Sono ancora sotto stretta osservazione dei sanitari i due agenti di custodia da lui feriti al ventre durante il tentativo, l'appuntato Domenico Masseria, e il brigadiere Gaetano Gianquinta, che è il più grave: è stato raggiunto da due proiettili ed il chirurgo è dovuto intervenite su una decina di perforazioni dell'intestino e per una lesione venosa. I carabinieri intanto indagano per identificare i complici che. Quasi sicuramente, lunedi mattina stavano attendendo Horst Fantazzini, all'uscita dal carcere. « Non è stata un'evasione improvvisata — spiega un ufficiale del carabinieri, — Il detenuto è riuscito a procurarsi due pistole, la 6,35 e una 7,65. Ha usato soltanto la prima perché l'altra non funzionava, l'abbiamo trovata nella sua cella.

Ma il Fantazzini aveva anche una patente ed una carta d'identità, documenti originali, intestati a Cataldo Pezzini, residente a Milano in via Misurata 35, sui quali era stata messa là sua fotografia. Infine aveva in tasca oltre 60 mila lire». Da questa serie dì elementi è facile trarre la conclusione che l'evasione era stata curata nei minimi dettagli. Logico è presumere che, se lunedi mattina l'appuntato Domenico Masseria invece dì rifiutarsi di aprire il cancello del carcere avesse obbedito agli ordini del Fantazzini il bandito non sarebbe fuggito a piedi, per le vie della cittadina. Evidentemente Horst Fantazzini era atteso da un'auto fuori dal carcere; un'auto con almeno un complice.

Questa mattina, i carabinieri hanno setacciato tutte le vie adiacenti il carcere, di Fossano. Hanno bussato a tutte le porte, hanno interrogato decine di persone. Gli elementi raccolti sono scarsi. Nessuno ricorda, nessuno, ha notato. Soltanto una signora ha riferito di aver visto passare più volte, davanti al carcere, un'auto « scura, grossa, forse un'Alfa». Era guidata da una giovane donna, «forse bionda ». La signora ha notato la donna perché « non era sicuramente di queste parti ». Era la complice, di Horst Fantazzini? Sempre a Questo proposito, ieri sera, è stata interrogata, a Fossano, la moglie di Fantazzini, Anna Roccanfuso. «L'ho visto per l'ultima volta giovedì scorso — ha detto —. Ero con suo padre. Ci è parso tranquillo. Nulla ci ha fatto intuire quello che stava per fare ».

La Stampa 25 luglio 1973


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