Garante detenuti: riconoscenza alla Polizia Penitenziaria. Il DAP valuta una riduzione di circa 2000 posti detentivi dopo le rivolte
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NOTIZIE Garante detenuti: riconoscenza alla Polizia Penitenziaria. Il DAP valuta una riduzione di circa 2000 posti detentivi dopo le rivolte 12/03/2020 

In una nota diffusa anche sul proprio sito web, il Garante nazionale dei detenuti ha fatto il punto sulla situazione sanitaria nelle carceri e sulle rivolte scoppiate in questi giorni in numerosi istituto penitenziari.

"La situazione è ancora grave, anche se oggi non si registrano particolari tensioni nuove rilevanti. Oltre all’impegno degli operatori penitenziari ai diversi livelli di responsabilità e, in particolare della Polizia Penitenziaria, a cui va la nostra riconoscenza, vi è stato un contributo importante di connessione e di contributo alla riduzione dei conflitti da parte dei Garanti territoriali e del Garante nazionale.

Secondo i dati in nostro possesso, al di là delle proteste riconducibili a mere percussioni o rifiuto del vitto, 49 Istituti sono stati coinvolti, in maniera diversa; in talune situazioni la protesta ha assunto la connotazione di una drammaticità che non si vedeva nel nostro Paese da decenni: risultano 14 morti tra le persone detenute e alcune tuttora in ospedale in condizioni precarie, 59 feriti, per fortuna nessuno grave, tra i poliziotti penitenziari. Inoltre, cinque operatori sanitari e due poliziotti sono stati trattenuti in ostaggio per otto ore a Melfi. A ciò si aggiunge la situazione, documentata anche in un video, del facile allontanarsi di ben 72 persone dall’Istituto di Foggia: 16 sono tuttora latitanti.

Secondo le informazioni date al Garante nazionale fino a questo momento, tutte le morti sono riconducibili a ingestione di farmaci e/o metadone. Stiamo chiedendo informazioni alle diverse Procure circa l’apertura delle indagini in merito, al fine di proporre la presentazione del Garante nazionale come persona offesa.

Ovviamente molte sezioni sono andate completamente distrutte e il Dipartimento valuta una riduzione di circa 2000 posti per lavori da eseguire con urgenza. Parallelamente, ciò ha determinato una movimentazione consistente delle persone ristrette lungo la penisola, a cui hanno corrisposto decisioni di tipo diverso delle Autorità regionali degli Istituti di arrivo circa l’accettazione delle persone trasferite (in alcuni casi rifiutate) o l’obbligatoria loro collocazione in situazione di isolamento sanitario preventivo, soprattutto se provenienti da talune aree colpite dalla maggiore diffusione del virus. La difficoltà dei trasferimenti determina altresì il fatto che tuttora permangano più di duecento persone nel distrutto Istituto di Modena e un gran numero a San Vittore senza luce e con molte suppellettili bruciate."

garantenazionaleprivatiliberta.it


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