Il bandito Graziano Mesina catturato a un posto di blocco a Orgosolo
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STORIA Il bandito Graziano Mesina catturato a un posto di blocco a Orgosolo 27/03/1968 

Era considerato il più temibile dei fuorilegge sardi Il bandito Mesina catturato a un posto di blocco a Orgosolo. Ha 26 anni e sul suo capo pendeva una taglia di 10 milioni - Era colpito da mandati di cattura per rapimento, estorsione, omicidio e tentato omicidio - Evase dal carcere di Sassari nel 1966 quando doveva ancora scontare 37 anni di reclusione. Sorpreso su un'auto, ha tentato di fuggire ma è stato bloccato - Trovato in possesso di armi e bombe a mano.

Nuoro, 26 marzo. il fuorilegge sardo Graziano Mesina, di 26 anni — colpito da mandati di cattura per rapimenti, ricatti, omicidio, evasione e ricercato con una taglia di dieci milioni —, è stato catturato stasera dalla Polizia Stradale nei pressi di Orgosolo.

Sull'arresto di Mesina la questura di Nuoro ha diramato il seguente comunicato: « Nel piano dei servizi predisposti da vario tempo in piena collaborazione tra le forze di Pubblica Sicurezza e dell'Arma dei carabinieri, alle ore 19,30 di oggi una squadriglia della polizia giudiziaria del compartimento della Polizia Stradale, composta dal vice brigadiere di p.s. Simone Fusto e dalle guardie Arduino Zuncheddu, Antonio Pintus, Giovanni Meloni, Gaetano Magri, Enrico Siambella e Michele Castaldo, a circa tre chilometri da Orgosolo, nel tratto stradale Montes Orgosolo, bloccava l'auto "Fiat 850" targata Nuoro 22503 al fine del consueto controllo. «Uno degli occupanti l'auto, dopo avere aperto lo sportello, accennava a darsi alla fuga ma, incrociato dalle armi della squadriglia, desisteva dicendo di chiamarsi Carta.

Riconosciuto per il latitante Graziano Mesina veniva immediatamente bloccato insieme con altro individuo che trovavasi pure nell'auto, identificato per Raffaele Pisanu, nato ad Orgosolo il 15 aprile 1938, ivi abitante, proprietario dell'autovettura. « Il Mesina portava addosso sei bombe a mano, una "Browning" cai. 7,65, una " Beretta " cai. 9 ed un'altra cal 7,65, tutte con pallottola in canna; 4 caricatori pieni; un coltello di genere proibito ed altri vari oggetti.

A tarda sera il Mesina è stato trasferito nelle locali carceri giudiziarie ». All'ora in cui telefoniamo mancano particolari precisi e dettagliati sul drammatico arresto. La località ove è avvenuta la cattura si chiama « Fontanabuona » e l'anno scorso vi fu ucciso l'agente di p. s. Michele Servodidio: si trova lungo la strada Mamoiada-Montes-Orgosolo, distante 15 chilometri da Nuoro. La pattuglia della Polizia Stradale, al comando de}, vice brigadiere Simone Fusto, aveva preparato un posto di blocco lungo una carrareccia. Quando è giunta la macchina guidata dal Pisanu e con Mesina accanto a lui era quasi buio. Un agente, in mezzo alla strada, solo davanti alle auto della polizia, fermava le rade vetture agitando la paletta fluorescente. La « 850 » color crema ha subito rallentato e si è fermata. Il sottufficiale si è rivolto al pilota ma, nello stesso tempo, l'altra portiera dell'auto si è spalancata di colpo ed è balzato a terra un giovane. Era Mesina. A capo scoperto, pantaloni grigio scuri, maglione nero accollato e giacca di pelle ha tentato di raggiungere di corsa il vicino boschetto. S'è subito trovato dinnanzi due agenti che imbracciavano il mitra ed ha alzato le mani: « Chi sei? »; « Mi chiamo Carta, sono di Orgosolo » ha detto il giovane. Il vice brigadiere Fusto si è avvicinato ed ha illuminato il volto del giovane con la torcia elettrica: « Lei è il signor Mesina. La conosco. Tenga le mani sopra la testa ».

Il fuorilegge s'è subito arreso, senza tentare resistenza; le manette sono immediatamente scattate attorno ai suoi polsi. Anche il pilota della « 850 », Raffaele Pisanu, ~è stato arrestato. Graziano Mesina, privo di documenti, ha declinato le proprie generalità ed ha risposto con calma alle domande degli inquirenti.

Secondo alcune voci il fuorilegge avrebbe commentato il proprio arresto con queste parole: « Forse era meglio se finiva peggio ». Ai difensori gli avvocati Bruno Bagedda e Giannino Guiso, accorsi per procedere all' identificazione formale del bandito, Mesina ha detto: « Avete visto, avvocati? Mi avete fatto una testa come un pallone perché mi costituissi ed ora eccomi qui ».

La Stampa, 27 marzo 1968

 


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