Intitolazione Pasquale Mandato, Cafiero de Raho: in quegli anni mantiene il rigore nel carcere, ucciso dalla Camorra di Raffaele Cutolo
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NOTIZIE Intitolazione Pasquale Mandato, Cafiero de Raho: in quegli anni mantiene il rigore nel carcere, ucciso dalla Camorra di Raffaele Cutolo 13/10/2018 

“L'intitolazione di questa strada al marito, al padre e all'uomo in divisa è un invito a non dimenticare il gesto di un uomo normale. Lui non si sentiva un eroe, era semplicemente un uomo perbene”. Così Maria Grazia Mandato figlia di Pasquale Mandato, nativo di Pietrelcina, Maresciallo scelto del Corpo degli Agenti di custodia della Polizia Penitenziaria, “Vittima del Dovere”, medaglia d'oro al merito civile, ucciso il 5 marzo 1983 mentre si recava in servizio, presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Colpito per l’irremovibilità dimostrata nei confronti della criminalità organizzata. Questa mattina a Pietrelcina l'intitolazione di una strada in sua memoria.

“Dobbiamo lottare per i giovani del Sud – ha rimarcato la figlia della medaglia d'Oro - che non possono trovarsi davanti l'unica strada: quella dell'illegalità. Bisogna costruire la democrazia nel Mezzogiorno e rafforzarla nel resto d'Italia. Questa targa – ha concluso Maria Grazia Mandato – è per l'intera comunità di uomini onesti. Questo il modo migliore per ricordare mio padre.

Ad accogliere gli ospiti il sindaco Domenico Masone: “Questa è una terra di Santi e di Eroi come Pasquale Mandato che ha testimoniato la dignità di un popolo. Nostro concittadino ma figlio di un Sannio che combatte silente la battaglia per l'emancipazione socio economico. Gli dedichiamo il cuore ed il pensiero di tutta la provincia e non solo delle persone di Pietrelcina”.

 

Pietrelcina, 19 ottobre 2018: intitolazione di una strada a Pasquale Mandato, Maresciallo scelto del Corpo degli Agenti...

Pubblicato da Polizia Penitenziaria su Sabato 13 ottobre 2018

 

Tante le autorità del mondo civile e militare presenti nel paese natale di San Pio per la cerimonia organizzata anche grazie al supporto di Pina Spedaliere, tra gli altri, l'arcivescovo Felice Accrocca, il prefetto di Benevento, Francesco Antonio Cappetta, il procuratore Capo, Aldo Policastro, con il procuratore Aggiunto, Giovanni Conzo; il presidente del Tribunale Marilisa Rinaldi; Francesco Basentini, capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia; Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, Antonio Lepre, componente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Melillo, procuratore della Repubblica di Napoli; i veriti della Polizia Penitenziaria di Benevento e Santa Maria, il questore di Benevento, Giuseppe Bellassai; il questore di Caserta ed ex questore del Sannio, Antonio Borrelli e i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Finanza, i colonnelli Alessandro Puel e Mario Intelisano, ed il neo comandante provinciale dei vigili del fuoco, Maria Angelina D'Agostino.

Durante il suo intervento, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho ha definito Mandato “una figura meravigliosa, un padre di famiglia che al tempo stesso in quegli anni mantiene il rigore nel carcere. Erano gli anni 80, dove Nco e Nuova famiglia si contendevano il campo e si scontravano. Mandato aveva mansioni delicate proprio nell'ufficio dove arrivavano pacchi, dove entravano le persone ristrette, oltre ad essere vicecomandante delle guardie del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Riusciva a portare avanti il rigore dello Stato. Unico elemento attraverso il quale la nostra democrazia riesce ad affermarsi”. Ed è per questo, ha rimarcato ancora il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, che “Pasquale Mandato deve essere un simbolo per i giovani. Un esempio di leggerezza, rigore, di tutto ciò che è bello”. Ricordando l'operato del maresciallo Mandato il dottore Cafiero de Raho spiega: “Rispettava tutte le persone. Un uomo e cittadino di Stato che ha esercitato con disciplina e onore il proprio ruolo”.

“Il maresciallo Mandato ha visto riconosciuto il suo essere eroe civile”, ha invece affermato il procuratore capo di Benevento, Aldo Policastro. “Lo ricordiamo come esempio in questo momento ma anche nella quotidianità. Il Sannio, ma anche parte dell'Irpinia – ha affermato il numero uno della Procura Sannita - vivono una situazione diversa da quella del napoletano e del casertano ma sono territori in cui bisogna tenere sempre alta la vigilanza e l'attenzione per impedire infiltrazioni criminali provenienti da territori vicini”.

ottopagine.it


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