La corvetta coi boss all'Asinara. Porto Torres contro gli ospiti
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STORIA La corvetta coi boss all'Asinara. Porto Torres contro gli ospiti 26/06/1971 

La nave partita da Filicudi è giunta alle 13,30 - Scortato dagli agenti il gruppo ha preso possesso di piccoli appartamenti - Il sindaco di Porto Torres (dal quale dipende amministrativamente Pisola dell'Asinara) chiede l'intervento del governo e del Parlamento.

Alle 13,30 la corvetta Aldebaran della Marina militare, partita da Filicudi con i quindici presunti mafiosi, allontanati dopo la protesta dei suoi abitanti, si è presentata ad un miglio dall'attracco di Cala Reale, nell'isola dell'Asinara. Mezz'ora dopo, si è iniziato lo sbarco con una lancia della Marina e alle 14,10 tutti i « boss » hanno toccato terra.

Il viaggio è stato buono, le condizioni di Coppola, Bonventre e compagni sono apparse ottime. Qualcuno, avvertendo la presenza di un fotografo e di un operatore della televisione americana, che seguivano da una barca le operazioni, stando a distanza (non è stato consentito loro di sbarcare a terra) ha mostrato un certo disappunto, però subito scomparso.

Nella banchina di Cala Reale si era radunato un folto gruppo di persone, la maggior parte familiari degli agenti di custodia della colonia penale. Non si sono avute manifestazioni di ostilità. Scortati dagli agenti del posto fisso di p. s., istituito per l'occasione, i presunti mafiosi hanno raggiunto a piedi dal porticciolo la stazione sanitaria, distante circa 300 metri; qui hanno preso possesso degli appartamenti loro riservati.

A Porto Torres, comando dal quale dipende amministrativamente l'isola dell'Asinara, non sono contenti dell'arrivo dei nuovi « ospiti ». Da qualche anno combattono per l'allontanamento della colonia penale; ora ritengono che la presenza dei presunti mafiosi costituisca un ulteriore ostacolo per il turismo.

Il sindaco Sabino ha inviato telegrammi di protesta al governo, al Parlamento, al Consiglio regionale.

La Stampa 26 giugno 1971


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