Otto pericolosi latitanti arrestati in Spagna, sono stati estradati in Italia dal personale SCIP: Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia
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NOTIZIE Otto pericolosi latitanti arrestati in Spagna, sono stati estradati in Italia dal personale SCIP: Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia 24/07/2020 

Otto pericolosi latitanti rintracciati in Spagna sono stati estradati ieri in Italia con un volo partito dall'aeroporto di Barcellona e diretto a Roma-Fiumicino. Lo riferisce il ministero dell'Interno, secondo cui gli uomini sono stati presi in consegna dal personale della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Penitenziaria in forza allo Scip (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della direzione centrale della Polizia Criminale).

Sconteranno le loro pene detentive nelle nostre carceri. Su di loro, tra cui un cittadino italiano, pendevano mandati d'arresto europei emessi da cinque Procure nazionali (Bologna, Catania, Milano, Torino e Vicenza), tutti con profili criminali di notevole pericolosità che riguardano soprattutto il traffico internazionale di sostanze stupefacenti e i reati contro il patrimonio.

La cooperazione internazionale di Polizia, grazie al progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against 'Ndrangheta) promosso dall'Italia insieme ad Interpol, ha inoltre fatto salire a sei il numero di latitanti di 'ndrangheta arrestati tra Argentina, Costa Rica e Albania, tra martedì scorso 21 luglio e ieri. Gli arresti si sono svolti in tre Paesi di due continenti nell'ambito dell'operazione "Magma 2007" condotta dallo Scico della Guardia di Finanza di Roma e dal Gico della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in collaborazione con la direzione centrale dei Servizi Antidroga e coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Nel dettaglio, le attività investigative hanno consentito di destrutturare completamente la cosca di 'ndrangheta riconducibile ai Bellocco di Rosarno (RC) e le sue articolazioni extra regionali, arrestando tutti i membri apicali della famiglia, appartenente al "mandamento tirrenico" e operante nella piana di Gioia Tauro, in Emilia Romagna, in Lazio e in Lombardia. Il gruppo criminale, articolato su più livelli e dotato di elevatissime disponibilità finanziarie, aveva individuato in Sudamerica, in particolare in Argentina e Costarica, fonti di approvvigionamento di ingenti partite di cocaina da inviare in Italia occultate in container del trasporto navale.

Grazie all'apertura di un canale di collaborazione tra la Guardia di Finanza di Reggio Calabria e la Gendarmeria Argentina, con un'apposita rogatoria internazionale promossa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, è stato possibile accertare che proprio a Buenos Aires l'associazione criminale calabrese poteva contare sulla collaborazione di alcuni "colletti bianchi" italo-argentini, interni all'organizzazione, disposti ad agevolare il traffico della roga.

La ricerca dei latitanti - coordinata dalla Direzione centrale della polizia criminale guidata dal prefetto Rizzi - attraverso le unità I-CAN dell'Italia, dell'Argentina, dell'Albania e del Costa Rica e il lavoro degli esperti per la sicurezza italiani in quei Paesi, ha portato all'arresto in contemporanea di quattro latitanti in Argentina e Albania martedì 21 luglio scorso, piu' un quinto arrestato ieri notte in Costa Rica.


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