Processo Cucchi, solo il Ministro della Giustizia Bonafede e il DAP non si costituiscono parte civile
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SENTENZE E PROCESSI Processo Cucchi, solo il Ministro della Giustizia Bonafede e il DAP non si costituiscono parte civile 22/05/2019 

Tutti vogliono costituirsi parte civile al processo contro gli otto militari accusati di depistaggio nel caso di Stefano Cucchi. Nei giorni scorsi l’Arma dei carabinieri, il ministero della Difesa, quello dell’Interno e la presidenza del consiglio, hanno presentato un'istanza, nel corso dell’udienza preliminare, per costituirsi parte civile nel procedimento a carico di otto militari, accusati dei falsi e dei depistaggi legati alla vicenda del geometra 31enne Stefano Cucchi deceduto il 22 ottobre del 2009. Insieme a loro anche la famiglia della vittima, l’appuntato dei Carabinieri Riccardo Casamassima, gli agenti di Polizia Penitenziaria, il Sindacato dei Militari e Cittadinanzattiva.

La stessa richiesta invece non è arrivata da parte del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede da cui dipende il Corpo di Polizia Penitenziaria. Eppure, nel primo processo, ad essere sul banco degli imputati sono stati proprio i Poliziotti penitenziari in servizio presso il Tribunale di Roma ad essere accusati della morte di Stafano Cucchi, nonostante siano stati poi assolti con formula piena in tutti e tre i gradi di giudizio, Cassazione compresa. In tutti quegli anni, l'intero Corpo di Polizia Penitenziaria ha ricevuto il pregiudizio (è il caso di dirlo) di larghissima parte dell'opinione pubblica e sull'onda dell'emotività suscitata dal caso Cucchi, anche molti personaggi dello spettacolo e dell'informazione si sono sempre scagliati contro l'operato della Polizia Penitenziaria.

A definire "inqualificabile" la mancata costituzione come parte lesa da parte del Ministro Bonafede è stato Leo Beneduci dell'Organizzazione Sindacale Polizia Penitenziaria (OSAPP) che in giornata ha diramato un comunicato stampa per stigmatizzare l'atteggiamento del Ministro  pentastellato: "Abbiamo appreso con rispetto e soddisfazione dell'avvenuta costituzione quale parte civile dei ministeri dell'Interno e della Difesa e del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri nell'ambito del processo che si sta tenendo per la morte di Stefano Cucchi ma, non altrettanta soddisfazione e rispetto possiamo esprimere nei confronti del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria che hanno evitato ad oggi di richiedere analoga costituzione. (Leggi il comunicato completo su osappoggi.it)

"Non possiamo dimenticare - specifica ancora il sindacalista - gli insulti rivolti per mesi agli appartenenti alla Polizia Penitenziaria, le scritte sui muri e i lanci di sassi contro gli automezzi del Corpo ed è per questo motivo che, se apprezziamo infinitamente le scuse indirizzate ai Poliziotti Penitenziari da parte di un appartenente all'Arma dei Carabinieri in sede processuale, non comprendiamo affatto l'assenza di iniziative ed il silenzio in tale ambito del Ministro Bonafede e del Capo dell'Amministrazione Penitenziaria Basentini".


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