Protestano 20 reclusi sui tetti di Rebibbia
Home > STORIA

 

STORIA Protestano 20 reclusi sui tetti di Rebibbia 27/06/1971 

Tensione nel carcere di Roma. I detenuti si sono arrampicati sulla palazzina: si lamentavano della giustizia troppo lenta - Dopo alcune ore sono rientrati in cella.

Per quattro ore, dalle 14 alle 18, una ventina di giovani reclusi del carcere di Rebibbia hanno occupato il tetto di una palazzina interna, per protestare contro la lentezza con la quale sono istruiti i loro processi. Per qualche momento si è temuto il peggio: per solidarietà con i manifestanti anche gli altri detenuti hanno cominciato a rumoreggiare, percuotendo le sbarre delle celle e gridando a gran voce.

Sul posto sono giunti reparti di carabinieri e di pubblica sicurezza, oltre ad alcune autoscale dei vigili del fuoco. I dimostranti sono tutti giovani sui vent'anni, per la prima volta in carcere, accusati di reati minori; perlopiù furti d'auto. Approfittando dell'uscita quotidiana per la passeggiata, si sono arrampicati in cima ad un piccolo edificio all'interno del reclusorio.

Per primi hanno preso l'iniziativa due ragazzi che si protestano innocenti; subito dopo li hanno seguiti gli altri. « Vogliamo parlare al magistrato, vogliamo essere giudicati subito! », urlavano e i compagni rispondevano con grida d'incoraggiamento.

E' accorso tra i primi il direttore, dott. Pozzi, che ha avviato un dialogo con i manifestanti. Li ha invitati a scendere immediatamente, spiegandogli che in tal caso avrebbero potuto evitare serie sanzioni disciplinari. Ma i giovani detenuti hanno mantenuto fermo il proprio atteggiamento di protesta: tutti noi potremmo anche essere liberati subito se fossimo processati, hanno replicato al dott. Pozzi.

Sono state necessarie due ore di trattativa, perché i primi decidessero di scendere. Infine sono restati sul tetto soltanto quattro giovani; tutti gli altri erano rientrati nelle celle e avevano cessato ogni protesta.

Il direttore ha promesso il proprio interessamento presso il magistrato, perché siano accelerate le pratiche relative. In cambio dell'impegno del dott. Pozzi anche gli ultimi dimostranti si sono consegnati agli agenti di custodia. Non ci sono stati danneggiamenti.

La Stampa 27 giugno 1971


Google News Penitenziaria.it SEGUICI ANCHE SU GOOGLE NEWS