Pugni e calci a Poliziotto penitenziario a Padova: seconda aggressione in pochi giorni da stesso detenuto allo stesso Agente
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EVENTI CRITICI Pugni e calci a Poliziotto penitenziario a Padova: seconda aggressione in pochi giorni da stesso detenuto allo stesso Agente 28/11/2018 

Un agente della Polizia Penitenziaria è stato aggredito per la seconda volta dallo stesso detenuto all’interno del Due Palazzi. Quello che dovrebbe essere il luogo simbolo del controllo e della sicurezza torna a far parlare di sé nel modo peggiore e la polemica da parte dei sindacati si infiamma. Il pestaggio si è verificato alle 17 di ieri nella sezione penale della casa circondariale e, a rendere ancor più eclatante la vicenda, è il fatto che non fosse la prima volta. I protagonisti sono sempre loro: un agente che in pochi giorni si è trovato per la seconda volta al Pronto soccorso e il detenuto che si è accanito su di lui. Apparentemente senza motivo, ma per fare chiarezza sui due episodi verrà aperta un’inchiesta interna.

Pugni e calci

 

A rendere noto il fatto è un sindacalista. Il poliziotto proprio ieri è rientrato al lavoro dopo un breve periodo di malattia a causa di una ferita alla mano, procuratagli nei giorni scorsi dal detenuto. Appena si sono trovati faccia a faccia la violenza è nuovamente esplosa. Una raffica di pugni e calci lo ha colpito al volto e al busto nei pochi secondi prima che i colleghi bloccassero l’aggressore. Portato al Pronto soccorso, in serata è stato ricoverato. «Al carcere di Padova lo Stato non comanda». L’increscioso episodio, solo l’ultimo di una lunga serie, ha riacceso la polemica da parte dei sindacati che da anni chiedono maggiore sicurezza per chi opera in carcere. «Siamo solidali verso il collega», aggiunge un altro sindacalista. «Sono fatti gravissimi su cui l’amministrazione deve riflettere, affrontando problemi seri e radicati come la carenza di personale e di strumenti adatti a proteggere sé stessi e gli altri». Un appello accorato ma fermo per chiedere risposte concrete, che si aggiunge ai molti altri espressi a fronte delle aggressioni ai danni degli agenti.

I precedenti

Tra gli eventi più drammatici al Due Palazzi basti ricordare quello del giugno scorso, quando un detenuto nordafricano aggredì prima verbalmente e poi fisicamente tre agenti. Dopo gli insulti e le urla deliranti “Allah Akbar” che inneggiavano alla guerra santa islamica, il 45enne si era scagliato con una lametta sulle guardie che lo stavano portando in infermeria, ferendole. Nel settembre 2016 era toccato a due colleghi sfregiati da un italo-guineano con un temperino con cui aveva cercato di tagliarsi i polsi. E ancora, a inizio 2015, un detenuto albanese aveva picchiato a mani nude il poliziotto che, nella sua cella, aveva scoperto un televisore manomesso. Dal problema del sovraffollamento nelle carceri alla richiesta di strumenti di difesa efficaci, la posizione dei sindacati è perentoria «Sono condizioni di lavoro inaccettabili».

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