Raffaele Piccirillo nuovo capo Gabinetto di Bonafede, ma nel CSM salgono i malumori
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NOTIZIE Raffaele Piccirillo nuovo capo Gabinetto di Bonafede, ma nel CSM salgono i malumori 05/06/2020 

Il Csm dè il via libera al nuovo capo di gabinetto del ministro della Giustizia, Raffaele Piccirillo, ma si tratta di una decisione sofferta. Passa con 14 voti favorevoli , 7 contrari e 4 astenuti. Votano contro i laici del centro-destra, l'indipendente Nino Di Matteo e il togato di Magistratura Indipendente Antonio D'Amato, i consiglieri di Autonomia e Indipendenza Sebastiano Ardita e Ilaria Pepe. E altri consiglieri si astengono, come Paola Braggion e Loredana Miccichè di Magistratura Indipendente e poi Piercamillo Davigo, e Giuseppe Marra di Autonomia e Indipendenza.

Diverse e non comuni le ragioni di chi ha votato no. Se fossero prevalse sarebbe stata la prima bocciatura del capo di gabinetto scelto da un ministro almeno nella storia più recente di Palazzo dei marescialli.

Il no più politico è di Alessio Lanzi, laico di Fi (ma il suo collega Michele Cerabona vota a favore). "La perdita di prestigio della magistratura nel Paese è ai livelli massimi - dice con riferimento all'ondata di chat pubblicate in questi giorni, strascico ulteriore dell'inchiesta di Perugia sull'ex consigliere del Csm Luca Palamara, e chehanno spinto il predecessore di Piccirillo Fulvio Baldi a dimettersi dal ruolo di capo di gabinetto di Bonafede - Vanno eliminate le commistioni tra ministero della Giustizia e magistratura".

Diversa la motivazione del laico della Lega Stefano Cavanna. Piccirillo per andare al ministero lascera' libero l'incarico di sostituto pg che aveva appena assunto alla procura generale della Cassazione, l'ufficio che sta esaminando le montagne di chat tra tanti magistrati e Palamara per decidere l'eventuale avvio di azioni disciplinari. "Mi sembra un segnale inopportuno che venga oggi depotenziato questo ufficio, soprattutto se consideriamo la sua notevole scopertura". Il problema dei troppi posti vuoti alla procura generale pesa anche nel no di Di Matteo. Ma c'e' anche dell'altro: il magistrato scelto da Bonafede "gia' nel 2018 ha fatto parte della compagine del ministero, e poche settimane fa e' stato da noi indicato tra i vincitori del concorso per 9 posti a sostituto pg in Cassazione". Un andare e venire da incarichi fuori ruolo, che non piace nemmeno a Giuseppe D'Amato di Magistratura Indipendente: "non mi sembra un buon esempio agli occhi dei magistrati italiani".

Mentre Davigo non vede di buon occhio il fatto che dei nove magistrati vincitori del concorso in Cassazione solo a lui sia stato data la possibilita' di  insediarsi subito,adombrando una perdita di imparzialita'.  Ridimensiona il problema della scopertura del suo ufficio il Pg della Cassazione Giovanni Salvi - che con il primo presidente Giovanni Mammone vota a favore della delibera - spiegando che sono gia' in servizio 5 dei nuovi sostituti. E ricorda al Csm che appena due mesi fa "in una situazione peggiore", il plenum ha dato il via libera a un altro fuori ruolo. Una difesa accorata di Piccirillo la fa il relatore Michele Ciambellini (Unicost):

"Nessuna carriera parallela, semmai un magistrato tra i piu' esposti nella lotta alla criminalita' organizzata", dice ricordando i 12 anni di servizio a Santa Maria Capua Vetere quando si lavorava "senza scorte". Mentre Giuseppe Cascini (Area) sottolinea come la presenza dei magistrati al ministero sia "un valore" . Se il Csm neghera' stavolta l'autorizzazione,avverte prima del voto Filippo Donati (M5s) all'esterno sembrera' "una scelta politica del Csm,ostile a un ministro".

Ridimensiona il problema della scopertura del suo ufficio il Pg della Cassazione Giovanni Salvi - che con il primo presidente Giovanni Mammone vota a favore della delibera - spiegando che sono gia' in servizio 5 dei nuovi sostituti. E ricorda al Csm che appena due mesi fa "in una situazione peggiore", il plenum ha dato il via libera a un altro fuori ruolo. Una difesa accorata di Piccirillo la fa il relatore Michele Ciambellini (Unicost): "Nessuna carriera parallela, semmai un magistrato tra i piu' esposti nella lotta alla criminalita' organizzata", dice ricordando i 12 anni di servizio a Santa Maria Capua Vetere quando si lavorava "senza scorte". Mentre Giuseppe Cascini (Area) sottolinea come la presenza dei magistrati al ministero sia "un valore" . Se il Csm neghera' stavolta l'autorizzazione,avverte prima del voto Filippo Donati (M5s)all'esterno sembrera' "una scelta politica del Csm,ostile a un ministro".

Ansa

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