Ritrovamento Aldo Moro, Don Fabbri: il capo dei cappellani delle carceri Mons. Cesare Curioni mi disse che era prigioniero in una ambasciata
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NOTIZIE Ritrovamento Aldo Moro, Don Fabbri: il capo dei cappellani delle carceri Mons. Cesare Curioni mi disse che era prigioniero in una ambasciata 09/05/2019 

Basandosi sul possibile valore simbolico dell’assassinio, molte ricostruzioni dell’uccisione di Aldo Moro hanno provocato una distorsione dei fatti. Via Caetani (dove quarantuno anni fa venne trovata la Renault 4 rossa contenente il cadavere dello statista) non è situata come erroneamente viene sempre ripetuto, ”a metà strada tra via delle Botteghe Oscure e piazza del Gesù”.

Via Caetani è una traversa di via delle Botteghe Oscure che si trova in senso opposto rispetto alla direzione che porta a piazza del Gesù.

Eppure il potere evocativo di quell’abbandono è stato così enfatizzato da radicarsi nell’immaginario collettivo e nel senso comune, al punto di ”ridisegnare” la mappa di quella parte del centro storico di Roma.

Molto più probabilmente la strada, via Caetani, come sillabò Valerio Morucci un paio di volte al telefono (”Ca- e -ta- ni, Caetani”) al professor Tritto nell’indicare il luogo in cui recuperare il corpo di Moro, fu scelta perché verosimilmente molto vicina all’ultima prigione e al luogo dell’esecuzione, e immediatamente raggiungibile, senza particolari rischi, da parte degli assassini.

A dicembre 2018 si è conclusa la desecretazione degli atti della Commissione Parlamentare d’inchiesta della scorsa legislatura. E convergenti elementi forniti da monsignor Fabio Fabbri, braccio destro del cappellano capo delle carceri don Cesare Curioni, dal magistrato genovese Luigi Carli, dai taccuini di quei giorni drammatici della giornalista Sandra Bonsanti, dal figlio dal sottosegretario Nicola Lettieri che gestì il comitato di crisi del Viminale durante i 55 giorni, portano infatti a ritenere che l’ultima prigione di Moro fosse nelle immediate vicinanze della via Caetani, dove fu rinvenuto il suo cadavere.

Ad esempio, nelle testimonianze rese alla Commissione Moro 2, presieduta da Giuseppe Fioroni, il 31 maggio e il 7 giugno 2017, il professor Gaetano Lettieri, ha affermato che nei dialoghi in famiglia, sia pure senza particolari esplicativi, il padre si riferì alla prigione di Moro con questa frase: ”Ci stavamo seduti sopra”.

 

“Ci stavamo seduti sopra”

Una frase significativa anche della conoscenza che al Ministero dell’Interno si aveva circa il luogo di detenzione dello statista sequestrato dalle Br.

Di un’ ultima prigione di Moro in un’ambasciata del centro di Roma ha parlato monsignor Fabbri nella sua testimonianza finale ai magistrati consulenti della Commissione il 6 dicembre 2017.

Don Fabbri afferma: “Voglio riferire un aspetto su cui mi riferì Curioni. Nei risvolti dei pantaloni dell’on. Moro al momento del ritrovamento del suo cadavere, fu rinvenuto del terriccio che io so essere del terriccio riconducibile ad una cantina di un’ambasciata che all’epoca trovava sede nei pressi di via Caetani. Ambasciata attualmente non più attiva. Non sono in grado di riferire su quali basi Curioni avesse queste informazioni”.

“Curioni − ha dichiarato ancora il monsignore − fu chiamato subito da Paolo VI non appena Moro venne rapito”. Curioni non era infatti solo il responsabile nazionale dei cappellani delle carceri. Sua nonna era la sorella di latte di Achille Ratti, cioè papa Pio XI, e per questo membro della famiglia pontificia.

Fu addirittura Curioni che indicò Pasquale Macchi a Montini come segretario, dopo la nomina ad arcivescovo di Milano. Questo spiega la sua particolare prossimità a Paolo VI e conoscenza dei misteri dei 55 giorni.

Roma è l’unica capitale al mondo che possa vantare un numero doppio di rappresentanze diplomatiche rispetto a quelle degli altri paesi. Oltre le ambasciate presso lo Stato italiano, infatti, sono presenti nella capitale italiana, anche le ambasciate presso la Santa Sede, considerate in ambiente diplomatico molto più importanti dal punto di vista geo-strategico, vista la valenza globale del Vaticano.

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