Rivolta nel carcere di Campobasso: rimossa la direttrice del penitenziario, in arrivo un'altra in missione da Larino
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EVENTI CRITICI Rivolta nel carcere di Campobasso: rimossa la direttrice del penitenziario, in arrivo un'altra in missione da Larino 30/05/2019 

A distanza di una settimana dalla rivolta nel carcere di Campobasso, il DAP ha rimosso dalla direzione la Dott.ssa Irma Civitareale che andrà in pensione fra due mesi, accusata peraltro dagli stessi detenuti (e pare sia stato porpio il motivo che ha scatenato la protesta) di una eccessiva severità e di un pugno troppo duro per quanto riguarda la facoltà di telefonare a casa e incontrare parenti. La direttrice infatti, a partire dal 1° giugno prossimo, sarà sostituita da Rosa La Ginestra (in foto), storica direttrice del carcere di Larino.

La notizia, confermata proprio in queste ore da primonumero.it, è la sostituzione del direttore. Irma Camporeale, accusata peraltro dagli stessi detenuti di una eccessiva severità e di un pugno troppo duro per quanto riguarda la facoltà di telefonare a casa e incontrare parenti, sarà sostituita a partire dal 1° giugno prossimo da Rosa La Ginestra, storica direttrice del carcere di Larino.

Una decisione in realtà presa da tempo, e già formalizzata. La Ginestra dirige da 28 anni il carcere di massima sicurezza di Larino, dove si sperimentano le “Sezioni a regime aperto”.

Rosa La Ginestra non lascerà comunque Larino, ma sebbene dovrà trasferirsi a Campobasso resterà nel penitenziario di Monte Arcano “in missione”.

IL GARANTE DEI DETENUTI

Intanto il garante regionale dei diritti della persona Leontina Lanciano interviene sulla vicenda dopo aver effettuato una nuova visita nel Penitenziario: “Sono stata più volte in carcere – spiega – e ho verificato quello che è successo. La situazione è complessa e, nel mio ruolo di soggetto istituzionale preposto alla tutela dei diritti dei detenuti, posso dire che mai come in questo caso servono prudenza e attenzione nell’uso delle parole e nella strategia da adottare per trovare soluzioni.

“Le condizioni di vivibilità della struttura carceraria devono essere migliorate – aggiunge Lanciano – al fine di consentire sia ai detenuti sia agli agenti di Polizia Penitenziaria di vivere in un clima disteso nel reciproco rispetto. Detto questo, pur comprendendo le necessità dei detenuti e le loro motivazioni, non giustifico e censuro qualsiasi forma di protesta che sfoci nella violenza, sia in carcere sia al di fuori di esso. I detenuti possono presentare le loro istanze nelle forme previste dalla legge. La violenza porta altra violenza, questo è certo. Presto – conclude – sarò nuovamente nella struttura di via Cavour per incontrare i detenuti e verificare lo stato della situazione a distanza di alcuni giorni dalla rivolta.

Insieme con il Garante nazionale Mauro Palma – conclude il Garante dei Diritti – continuerò a monitorare la situazione carceraria di Campobasso, considerando la complessità di una situazione che necessità di grande attenzione”.


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