Rivolte nelle carceri, Osapp: gravi carenze nell'organizzazione e nella catena di comando tra DAP e periferia
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NOTIZIE Rivolte nelle carceri, Osapp: gravi carenze nell'organizzazione e nella catena di comando tra DAP e periferia 08/03/2020 

OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci: "In questo momento a seguito delle modifiche introdotte dal governo rispetto alle modalità di colloquio nelle carceri tra detenuti e familiari, a causa dell'infezione da Coronavirus sono in corso proteste dei detenuti negli istituti penitenziari di Napoli Poggioreale, Modena, Frosinone, Alessandria San Michele; battiture delle inferriate da parte dei reclusi sono, inoltre, in atto da parte dei detenuti a Foggia e Vercelli. Mentre questa mattina un centinaio di persone hanno richiesto di effettuare i colloqui presso la Casa Circondariale di Napoli Secondigliano stazionando per alcune ore.".

Beneduci aggiunge: "il nostro auspicio che i detenuti comprendessero le misure assunte dal governo nel loro intento di tutelare la salute degli stessi reclusi oltre che dei loro familiari e del personale non sembra essere stato esaudito; ciò nonostante in questo particolare momento si devono individuare nelle proteste in atto gravi carenze nell'organizzazione e nella 'catena di comando' tra l'Amministrazione Centrale e gli enti periferici della stessa amministrazione laddove si appalesa un'assenza di coordinamento tra il centro e la periferia e nelle direttive che gli enti territoriali dovrebbero ricevere dall'amministrazione centrale rispetto al fatto ad esempio che i reclusi non dovrebbero subire danni o ritardi nel ricevimento dei pacchi - corrispondenza o delle somme di denaro che di regola ricevono dai loro familiari.

"Come peraltro specificato dall'OSAPP - prosegue Beneduci - l'impreparazione del sistema e i disagi ingiustificati del personale in particolare di Polizia Penitenziaria che si trova a dover correre ai ripari rispetto all'emergenza in atto trovano motivazione nell'attuale lassismo dell'amministrazione penitenziaria centrale e nel disinteresse del Ministro Bonafede che non hanno ritenuto da mesi di prestare attenzione ai molteplici segnali di allarme provenienti dagli istituti penitenziari sul territorio nazionale e che trovano oggi alibi di manifestarsi a seguito delle misure assunte dal governo a significare, che ad avviso dell'OSAPP, nell'attuale legislatura ovvero mediante la prossima dovranno necessariamente invertirsi politiche penitenziarie eccessivamente improntate a favorire la popolazione detenuta indipendentemente dalla natura e dalla gravità dei reati commessi."

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