Salvini accusa il M5S: norme a favore della Polizia Penitenziaria affossate da Fico e Brescia
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NOTIZIE Salvini accusa il M5S: norme a favore della Polizia Penitenziaria affossate da Fico e Brescia 09/01/2020 

Matteo Salvini va giù duro contro il Movimento 5 Stelle che a suo dire (come riportato da Il Giornale) avrebbe affossato i provvedimenti posti nel Decreto Sicurezza dello scorso anno che andavano a favore del Corpo di Polizia Penitenziaria.

L'occasione per migliorare la vita degli operatori delle carceri si era presentata durante il precedente governo gialloverde, ma alle fine non se ne fece nulla e il capo della Lega ora esce dinuovo allo scoperto.

Salvini a settembre aveva già accusato Fico di aver "stralciato" alcuni "pacchetti a tutela dei lavoratori delle carceri". Si tratta di norme sull’introduzione e la detenzione di telefoni cellulari in carcere, sul traffico di stupefacenti in carcere e sulla concessione dei permessi premio. “L'intero pacchetto aveva ricevuto il via libera dal Legislativo del Ministero della Giustizia ed era stato condiviso dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria - sussurrano fonti della Lega - ma tutti gli emendamenti sono stati poi esclusi da Fico e Brescia”.

Dopo aver emanato il primo decreto, infatti, il governo presentò alcuni emendamenti sia in Commissione referente che in Aula nella speranza di aggiungere misure al testo di base approvato in Consiglio dei Ministri. Ne nacque una baruffa non da poco. Salvini accusò Roberto Fico di aver "bloccato otto emendamenti della Lega" (co-firmati dal M5S) sui "pasti per i poliziotti, gli straordinari dei vigili del fuoco, le assunzioni nella Polizia Locale e la destinazione di immobili pubblici ai presidi di Polizia". Il presidente della Camera replicò stizzito, facendo notare al leghista che gli emendamenti erano stati "dichiarati inammissibili" dai presidenti di Commissione e che avrebbe potuto inserirli direttamente nel decreto. In realtà, il Dl era stato asciugato per esigenze di contenimento del testo e non è nuova la pratica di affidarsi a successive modifiche in Aula. Comunque, alla fine, buona parte delle richieste leghiste trovarono spazio. Ma non tutte. E tra gli emendamenti finiti nel cestino spuntano - guarda caso - quelli che interessano la Polizia Penitenziaria vittima delle continue aggressioni.

Uno in particolare avrebbe forse aumentato la deterrenza o assicurato giustizia agli agenti delle carceri in caso di lesioni e omicidi. La legge, infatti, prevede l'aggravante dell'ergastolo nel caso in cui il delitto venga commesso "contro un ufficiale o agente di polizia giudiziaria, ovvero un ufficiale o agente di pubblica sicurezza, nell’atto o a causa dell'adempimento delle funzioni o del servizio". Il governo presentò un emendamento per includere anche il "personale in servizio presso strutture penitenziarie". Ma la modifica venne dichiarata inammissibile dal grillino Giuseppe Brescia, presidente della I Commissione, perché estraneo alla materia.

ilgiornale.it

Bocciati emendamenti per tutelare la Polizia Penitenziaria nel decreto Sicurezza bis

 

 


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