Trovato un telefonino con sim card nel carcere di Rebibbia. Il sindacato: di certo non serviva per chiamare la mamma
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EVENTI CRITICI Trovato un telefonino con sim card nel carcere di Rebibbia. Il sindacato: di certo non serviva per chiamare la mamma 24/05/2019 

Nel reparto femminile del carcere di Rebibbia gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno trovato un telefono cellulare con sim card.

Il portatile era ben occultato all’interno di una cella nella sezione Infermeria dell’istituto.

Lo ha diciarato il sindacato OSAPP: "Aveva carta sim card e sembra fosse nella disponibilità delle detenute ristrette nella sezione". Il segretario generale dell'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, Leo Beneduci, aggiunge: “Questo fatto convalida gli allarmi che l’Osapp ha più volte lanciato rispetto ad una condizione di estrema precarietà in termini di sicurezza per gli istituti penitenziari”.

“Fermo restando - prosegue ilsindacalista - che il possesso di telefoni cellulari da parte di detenuti all’interno delle carceri non è certamente determinato dalla necessità di chiamare la mamma o la fidanzata da parte dei medesimi, ma assai spesso è legato ai contatti tra realtà criminali all’esterno del carcere e quindi alla continuazione di quei reati che hanno determinato la detenzione dei soggetti oggi reclusi, per il carcere di Rebibbia Femminile anche le condizioni di vivibilità lavorativa da parte del personale di Polizia Penitenziaria lasciano assai a desiderare in ragione di una annosa disorganizzazione”.

Beneduci poi prosegue: “A rischio non è solo l’agibilità e la funzionalità degli istituti di pena, ma anche e soprattutto la sicurezza della collettività esterna al carcere. Per tali motivi risultano irrinunciabili conseguenti iniziative da parte del capo del Dap Francesco Basentini e del guardasigilli Alfonso Bonafede a cui l’Osapp rivolge nuovamente appello”.


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