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CC ALESSANDRIA CANTIELLO E GAETA 

Anno di progettazione: 1802
Anno di inaugurazione: 1997

Piazza Don Soria 37 - 15100 ALESSANDRIA CANTIELLO E GAETA

Tel. 0131 263559
cc.alessandria@giustizia.it

Nel 1802, soppressi gli ordini religiosi dal regime napoleonico, il Convento dei Frati Minori Francescani, dove ora sorge il carcere di Piazza Don Soria (già Piazza Goito), venne trasformato in ospedale e in seguito a magazzino militare. Dopo la caduta di Napoleone e il ritorno dei Savoia, il governo piemontese stabilì di erigere su quest'area, sul lato destro della vecchia Piazza d'Acini (ora Piazza Matteotti e già Piazza Genova), il nuovo penitenziario. Già dal 1840 fu nominato il direttore del costruendo carcere nella persona dell'intendente Einaudi di Torino. Nel 1841 si gettarono le fondamenta e col progredire dei lavori si pose il problema di demolire anche la chiesa di S. Bernardino adiacente all'omonimo convento. La casa di pena fu ultimata nel 1844 ed aperta nel 1845. Di forma panottica (termine architettonico di origine inglese per individuare un edificio carcerario con un corpo centrale da cui si diramano vari bracci), ha nel mezzo un ampio Tempio di forma rotonda con cupola, dedicato a Maria Vergine Addolorata. Nel 1855 la cupola di questa chiesa fu rivestita di lamine di piombo per meglio proteggerla dalle intemperie. La Chiesa, in seguito (non abbiamo notizie sulla data), fu spostata sul lato destro e divenne Cappella; l'ampia rotonda venne convertita in sala riunioni. La Chiesa di S. Bernardino non fu totalmente distrutta: quattro delle sei colonne della navata centrale della chiesa sono state inserite nel corpo di fabbrica del carcere e specificamente nell'ampia sala da cui si diparte il corridoio che immette nella struttura a forma di croce di S. Andrea con al centro la rotonda con la caratteristica alta cupola che fu la Chiesa dell' Addolorata. Nella rotonda esiste tuttora un dipinto raffigurante il Cristo morto e l'Addolorata in pessimo stato di conservazione. Probabilmente si tratta del dipinto commissionato da Carlo Alberto per la chiesa del carcere nel 1848 al pittore alessandrino Francesco Mensi che la terminò nel 1853.



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