Boss scarcerati: Bonafede smentisce, ma i parlamentari del M5S convocano la Commissione parlamentare antimafia
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MAFIA 41-BIS Boss scarcerati: Bonafede smentisce, ma i parlamentari del M5S convocano la Commissione parlamentare antimafia 22/04/2020 

"Già sono state attivate le verifiche sulla scarcerazione del boss". Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede replica alle tante critiche - di queste ore - dopo la notizia della concessione dei domiciliari a Francesco Bonura, boss mafioso al 41 bis. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha sottolineato che è stata applicata "la normativa ordinaria a tutela dei diritti costituzionali alla salute a all'umanità della pena", prevista per "tutti i detenuti, anche condannati per i reati gravissimi".

Ma le polemiche non si spengono. Da diverse forze politiche arrivano richieste di chiarimenti urgenti da parte del ministro. Quanto è avvenuto, sottolinea in un tweet, il sottosegretario all'Interno, Sibilia "E' inaccettabile".

Bonafede: "Mafiosi non scarcerati per 'Decreto Cura Italia'"

Credo ci sia un limite a tutto. Sia chiaro: tutte le leggi approvate da questa maggioranza e riconducibili a questo governo sanciscono esplicitamente l'esclusione dei condannati per mafia (ma anche di qualsiasi reato grave) da tutti i c.d. benefici penitenziari". Lo scrive su facebook il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. "In questo momento di emergenza, la diffusione di notizie false è particolarmente grave, soprattutto se cinicamente finalizzata a generare sfiducia nel Governo da parte dei cittadini. Se poi si parla di una materia così delicata come la lotta alla mafia, il cinismo diventa puro e inaccettabile sciacallaggio. Sostenere, infatti, che alcuni esponenti mafiosi sono stati scarcerati per il decreto legge 'Cura Italia' non solo è falso, è pericoloso e irresponsabile. "Si tratta infatti di decisioni assunte dai giudici nella loro piena autonomia che in alcun modo possono essere attribuite all'esecutivo - spiega Bonafede - L’unica cosa che può fare il Governo (e che, ovviamente, sta già facendo) è attivare, nel rispetto dell’autonomia della magistratura, tutte le verifiche e gli accertamenti del caso, considerato anche il regime di isolamento previsto dal 41 bis. Un'ultima osservazione: è giusto sottolineare che, in questo momento, i magistrati di sorveglianza stanno facendo un lavoro importantissimo per affrontare l'emergenza Coronavirus nelle carceri", conclude.

Parlamentari Lega in Commissione Antimafia: "Grave. Bonafede chiarisca"

"Chiediamo la convocazione urgente del ministro della Giustizia in commissione Antimafia. Bonafede chiarisca subito la ragione per la quale sono stati concessi gli arresti domiciliari a un pericolosissimo boss mafioso detenuto col 41-bis. Dopo aver mandato a casa un altro noto esponente della criminalità organizzata calabrese appena una settimana fa, ora l'ennesimo esempio di giustizia malata nel nostro Paese. La Lega ha presentato in proposito anche un'interrogazione. Il Guardasigilli relazioni al Parlamento, spieghi cosa sta succedendo e perche'". Così i parlamentari della Lega in commissione Antimafia.

Fdi: "Bonafede non scarichi colpe su giudici"

Sostenere che i giudici scarcerino i detenuti in piena autonomia omettendo di precisare che ciò avviene nel rispetto delle leggi approvate dal Parlamento e che ogni maggioranza politica (dunque anche quella attuale) potrebbe cambiare in qualsiasi momento, e' gravissimo dal punto di vista delle responsabilità istituzionali". Lo dichiara il Questore e membro della commissione giustizia della Camera Edmondo Cirielli (FdI) in risposta alle dichiarazioni del ministro della giustizia Alfonso Bonafede. "Altro che notizie false. Se in passato qualunque altro ministro della giustizia avesse scaricato in modo così vergognoso le responsabilità sulle scelte dei giudici, i quali non fanno altro che far rispettare le leggi, sarebbe stato duramente attaccato dall'Anm e il Csm avrebbe deliberato sicuramente un'azione a tutela dei magistrati. Oggi, invece, tutti tacciono" conclude Cirielli.

Bonelli: "Ministro chiarisca scarcerazione capimafia"

Quello che sta accadendo nelle carceri ha dell'incredibile. Mentre migliaia di detenuti, la maggior parte in carcere per piccoli reati, protestano per condizioni sovraffollamento e garanzie sanitarie rispetto all'emergenza Covid 19, le colonne portanti della mafia e della criminalità organizzata vengono scarcerate e mandate ai domiciliari". Così in una nota Angelo Bonelli, Coordinatore Nazionale dei Verdi.

Sibilia (M5s): "Inaccettabile scarcerazione capimafia"

"Confesso che non riesco proprio ad accettare di vedere boss mafiosi uscire dal carcere per fare la quarantena Covid ai domiciliari. Nonostante ci si impegni a garantire la sicurezza di tutti. Mi auguro si trovino altre soluzioni al più presto". Così - su twitter - il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia. Convocare al più presto la Commissione Antimafia. Lo chiedono i componenti del MoVimento 5 Stelle della Commissione stessa. L'obiettivo è esaminare gli atti sulle scarcerazioni disposte in questi giorni, in concomitanza con l'evoluzione della pandemia.

Tribunale sorveglianza Milano: "Domiciliari concessi perché malato"

I domiciliari a Francesco Bonura sono stati concessi con "la normativa ordinaria applicabile a tutti i detenuti, anche condannati per i reati gravissimi, a tutela dei diritti costituzionali alla salute a all'umanità della pena", lo spiega il Tribunale di Sorveglianza di Milano dopo le polemiche a seguito delle notizie sulla scarcerazione del detenuto. In particolare, si sottolinea come nel caso concreto si tratta di "un detenuto di anni 78, affetto da gravissime patologie cardiorespiratorie e oncologiche" condannato alla pena temporanea di 18 anni e 8 mesi, che dovrebbe scontare meno di 11 mesi di pena ma "per la concessione della liberazione anticipata" avrebbe potuto lasciare il carcere tra 8 mesi. "Sono state preventivamente acquisite informazioni di polizia che garantiscono l'idoneità del domicilio, sottoposto ad assiduo controllo delle forze di polizia nel rispetto delle stringenti prescrizioni che impediscono qualsiasi uscita non autorizzata", conclude la nota del tribunale di Sorveglianza di Milano.

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