Di Matteo: siamo in presenza di un indulto mascherato. Il rischio è che appaia come cedimento dello Stato
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NOTIZIE Di Matteo: siamo in presenza di un indulto mascherato. Il rischio è che appaia come cedimento dello Stato 27/03/2020 

 "Siamo in presenza di un indulto mascherato" perché il beneficio della detenzione domiciliare "finirà per essere concesso anche per gravissimi delitti". Cosi' il consigliere del Csm Nino Di Matteo ha pesantemente criticato gli interventi per le carceri contenuti nel decreto Cura Italia. Lo ha fatto intervenendo da remoto al plenum del Csm in cui si stava discutendo il parere sul provvedimento del governo da destinare al ministro della Giustizia. Un provvedimento "grave", secondo l'ex pm di Palermo perché "questi benefici sono stati concessi all'indomani del ricatto allo Stato" rappresentato dalla rivolta nelle carceri, voluta e promossa da "organizzazioni criminali".

Il beneficio della detenzione domiciliare  fino a 18 mesi, ha detto Di Matteo, "potrebbe riguardare anche persone condannate per reati gravi. Non sono previsti come ostativi la reiterazione del reato e il pericolo di fuga, ma una finta istruttoria, con un automatismo pericoloso. E' possibile che sia concesso anche a chi è evaso piu' volte dal carcere e potrebbe  essere scarcerato anche chi si è macchiato di gravi reati contro la Pubblica amministrazione". Con questo decreto, secondo Di Matteo, "senza la responsabilità politica di fare un provvedimento di indulto, si è scaricata sul magistrati di sorveglianza la responsabilità di scarcerare i detenuti".

Il togato ha richiamato anche le gravi proteste avvenute in carcere negli scorsi giorni: "Non abbiamo certezza che tutti gli autori delle rivolte siano stati identificati e possiamo pensare che siano state proteste organizzate, e quelli individuati sono la manovalanza, non chi le ha ideate, che di certo non sara' mai identificato". Il provvedimento del governo, con la "concessione di un beneficio in maniera sostanzialmente indiscriminata e con una procedura che non garantisce una valutazione significativa caso per caso - ha affermato Di Matteo - è particolarmente grave e rischia di apparire come un cedimento dello Stato di fronte a un ricatto, soprattutto agli occhi della popolazione detenuta e delle organizzazioni criminali che hanno organizzato le rivolte".

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