Drone con due telefoni e droga si schianta nel carcere di Taranto: tentava di consegnarli ai detenuti dell'alta sicurezza
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ESTERO Drone con due telefoni e droga si schianta nel carcere di Taranto: tentava di consegnarli ai detenuti dell'alta sicurezza 25/10/2018 

Ieri sera verso le ore 21,45, è stata tentata la consegna ai detenuti ristretti presso la Casa Circondariale di Taranto di due microtelefoni cellulari completi di cavetto di ricarica usb e di un quantitativo di sostanza stupefacente attraverso un drone telecomandato. Il drone, probabilmente in un primo momento non individuabile a causa della mancanza di illuminazione della cinta esterna dell’istituto, era forse diretto verso la sezione di alta sicurezza dell’istituto, e per il forte vento ha sbattuto sulle mura del carcere consentendone la rilevazione da parte del personale di Polizia Penitenziaria addetto alla sorveglianza.

A dare la notizia è l’O.S.A.P.P. – (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci che prosegue : “come sempre, in fatto di tecnologia, la criminalità organizzata è al passo con i tempi a differenza dell’Amministrazione Penitenziaria che per problemi di disorganizzazione e di disattenzione costringe la Polizia Penitenziaria a mantenere a livelli del secolo scorso sia le proprie dotazioni in ausilio del servizio e sia il proprio bagaglio di aggiornamento professionale.

In tal senso, indica ancora il sindacalista se devono salutarsi con favore le 1240 assunzioni straordinarie per la Polizia Penitenziaria previste nella prossima manovra finanziaria, sempre che la stessa sia mantenuta, non possono che continuare a destare perplessità la pressoché assoluta mancanza di uniformi del Corpo, la pericolosa vetustà dei mezzi di trasporto e l’altrettanto dannosa assenza di strumenti per prevenire le aggressioni in danno del personale quali ed anche gli spray al peperoncino o i taser.

L’auspicio, ancora una volta, – conclude Beneduci – è che l’esecutivo si renda conto che gran parte della sicurezza della collettività si costruisce attraverso una oculata gestione del carcere che necessariamente passa attraverso la rivalutazione del ruolo e dell’organizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria quale unico Corpo di Polizia dello Stato addetto contemporaneamente a funzioni preventivo-repressivo del crimine e per la risocializzazione dei detenuti ”.

studio100.it


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