Gli agenti della Polizia Penitenziaria che indagano sulla fuga del detenuto serbo Rade Nikolic, 38 anni, fuggito sabato scorso a Secondigliano durante una visita ai familiari, hanno trovato i cavi di alcune video camere di sorveglianza della zona, tagliati.
Nikolic, detenuto nel carcere di Frosinone "Giuseppe Pagliei" per una serie di gravi reati tra i quali il concorso in omicidio, con fine pena 2038, aveva ottenuto un permesso per uscire dal penitenziario e recarsi a Secondigliano scortato dalla Polizia Penitenziaria, ma è fuggito aiutato dai familiari che hanno inscenato un malore al figlio minorenne.
I cavi delle telecamere recisi e il finto malore, sono ritenuti dagli investigatori della Polizia Penitenziaria, due circostanze che ormai fanno ritenere che la fuga era stata organizzata nei minimi dettagli. Il padre del detenuto, inoltre, è ritenuta una persona particolarmente rispettata nell'ambito dell'etnia rom di Napoli.
Nikolic nei mesi scorsi ha avuto trascorsi tumultuosi in tutte le carceri dove è stato recluso: ad Avellino si rese protagonista di una violenta rissa che coinvolse una ventina di detenuti della sua etnia e italiani. Per questa ragione venne allontanato da quell'istituto di pena. Altri episodi analoghi sono avvenuti anche nel carcere di Secondigliano e proprio per questo motivo il magistrato di sorveglianza decise di negargli i permessi «di necessità» (per esempio per visitare un parente con gravi problemi di salute) per motivi precauzionali in quanto riteneva sussistente il pericolo di fuga.
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