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CC NAPOLI POGGIOREALE GIUSEPPE SALVIA 

Anno di progettazione: 1905
Anno di inaugurazione: 1905

Via Nuova Poggioreale, 177 - 80143 NAPOLI POGGIOREALE GIUSEPPE SALVIA

Tel. 081 266666 - 287996
cc.poggioreale.napoli@giustizia.it

I lavori per la costruzione dell’attuale Casa vircondariale di Napoli “Poggioreale”, all’epoca Carcere giudiziario, ebbero inizio nel 1905 per far fronte al sovraffollamento delle carceri in funzione all’epoca: Vicaria, già Castel Capuano, carcere del Carmine e del Forte di Vigliena. Venne costruita ad oriente della città a seguito di un progetto già avviato in epoca borbonica in un luogo malsano e paludoso e, per questo motivo, non considerato dal piano urbanistico di Pedro de Toledo - XVI secolo - come zona di sviluppo della città, orientata, invece sul lato occidentale, zona particolarmente bella per il paesaggio e la mitezza del clima. La zona ospitava, come testimonia Alessandro Baratta, la Real Villa di Poggioreale. Il luogo era ideale dimora di caccia per la presenza di uccelli migratori che ben si adattavano al territorio metà palustre e metà agricolo. Una bonifica del territorio si ebbe completamente solo dopo il 1884 a seguito del colera che colpì Napoli. La bonifica era stata già intrapresa, infatti, tra il 1830 ed il 1844 con la creazione della Stazione Centrale. Il nuovo carcere giudiziario venne naturalmente inglobato nello sviluppo urbano della zona orientale della città nei primi decenni del XX secolo con la nascita dei grandi mercati (orto frutticolo, ittico, dei rottami – cd. “scasso”-, il macello comunale, la borsa merci), del cimitero e verso il mare, con lo sviluppo dei grandi bacini navali, della raffineria, dei depositi ferroviari, delle ferrovie vesuviane e della dogana portuale. Durante la prima guerra mondiale, 1915-1918, alcuni padiglioni furono occupati dalle truppe militari e fu cambiato temporaneamente l’uso di destinazione degli stessi. Vennero eseguiti anche lavori di adattamento della struttura alle nuove necessità. Le truppe arrecarono molti danni all’edificio e perciò furono in seguito necessari ulteriori lavori per il ripristino, affidati alla ditta “Scotto di Tella”. Alla stessa ditta il primo direttore del nuovo carcere, Cav. Leopoldo Cremona, a seguito di autorizzazione data dal Ministero dell’Interno - Direzione generale delle Carceri e dei riformatori - con lettera del 25 febbraio 1921, diede anche incarico di eseguire in economia i lavori occorrenti per la sistemazione ed il completamento dell’intera rete delle fognature, per l’adattamento completo degli alloggi e degli uffici e per l’esecuzione dell’impianto di acqua di Serino nei fabbricati. La Chiesa venne completata, invece, solo nel 1924. Nel 1921, a seguito dell’evasione di due detenuti dal penitenziario si trasferì al nuovo Istituto l’intero corpo di guardia in servizio nel carcere del Carmine, poiché non poteva provvedervi l’autorità militare all'esterno. Con R.D. 31 dicembre 1922, n.1718 la Direzione Generale delle Carceri e dei Riformatori fu trasferita dal 15 gennaio 1923 dal Ministero dell’Interno a quello della Giustizia e degli Affari di Culto. I servizi prima attribuiti al Ministero dell’Interno, al Prefetto ed al Vice-Prefetto furono rispettivamente assegnati al Ministero della Giustizia, al Procuratore Generale presso la Corte d’Appello ed al Procuratore del Re, da cui dipendevano direttamente tutte le autorità penitenziarie del circondario. Poggioreale, fu costruito per ricevere all’incirca 700 detenuti provenienti dalle carceri della Vicaria, del Carmine, già Castel Capuano, del Forte di Vigliena. Prevedeva celle di tipo cunicolare di due metri per due metri per due metri – quindi assolutamente singole – ma venne successivamente trasformato in una struttura con lunghe camerate al fine di poter alloggiare un maggior numero di detenuti. Nella prima metà degli anni quaranta e nell’immediato dopoguerra, la popolazione detenuta raggiunse le 7000 unità. L’affollamento, durante il periodo bellico, dipese anche dalla presenza di numerosi prigionieri politici e di commercianti della “borsa nera” (fenomeno ben descritto in “Napoli Milionaria” di Eduardo De Filippo). Poggioreale occupa una superficie di 67.000 metri quadrati (il Centro Direzionale di Napoli e di circa 220.000). La struttura è composta da otto corpi centrali – padiglioni – intersecati ora da un lungo corridoio di raccordo. I reparti presero, nel tempo, il nome di città italiane: Napoli, Milano, Livorno, Genova, Torino, Venezia, Avellino, Firenze, Salerno, Roma – nato come carcere femminile, Italia. In seguito fu realizzato il padiglione “S. Paolo” – cioè il Centro Diagnostico Terapeutico, l’ospedale del carcere che raccoglie ora degenti provenienti anche da altre strutture penitenziarie. Nel 1983 nell’area che ospitava i capannoni adibiti alle lavorazioni dei detenuti, fu ricavata un’aula bunker per la celebrazione del processo “Tortora”, suddivisa successivamente in 4 aule bunker. Nel 1998 è stata realizzato un tunnel di collegamento tra l’Istituto ed il nuovo Palazzo di Giustizia, lungo ben 900 metri.



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